Apple ha svelato la bomba finanziaria che Wall Street si aspettava: un costo extra di 900 milioni di dollari a causa dei dazi imposti dall’amministrazione Trump.
La cifra, seppur rilevante, è meno devastante di quanto temuto dagli analisti, segnale di una preparazione silenziosa che Apple stava portando avanti da mesi.
Nonostante i risultati finanziari abbiano superato le aspettative, con 95,4 miliardi di dollari di ricavi, le tensioni commerciali dipingono un orizzonte complesso per il colosso di Cupertino.
Il contesto: risultati positivi ma incertezze future
Apple ha registrato un trimestre solido, ma le azioni sono crollate del 4% dopo la chiusura del mercato.
Il calo non è legato ai risultati attuali, che sono stati superiori alle attese, ma alle preoccupazioni per ciò che accadrà dopo giugno.
Il mercato si aspettava risposte chiare sul futuro, ma Apple ha preferito mantenere un tono evasivo e calcolato.
La riduzione del buyback e l’accumulo di liquidità
Apple ha ridotto il programma di riacquisto di azioni di 10 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente.
Si tratta di un movimento finanziario che spesso passa inosservato, ma che rivela una posizione difensiva da parte dell’azienda.
Apple sta accumulando liquidità in previsione della tempesta commerciale che si avvicina, proteggendo il suo tesoro più che mai.
Le dichiarazioni di Tim Cook e l’incertezza sui dazi
“Niente previsioni sul futuro, perché non sono sicuro di cosa accadrà con i dazi”, ha dichiarato Tim Cook durante la chiamata con gli investitori.
Non è usuale che un amministratore delegato ammetta incertezze, soprattutto se si tratta di Cook, noto per la sua pianificazione meticolosa.
Questo potrebbe essere un sintomo del problema reale: nemmeno Apple può prevedere le mosse della politica doganale di Trump.
La riorganizzazione logistica e i nuovi hub produttivi
Apple ha accelerato i piani per spostare parte della produzione di iPhone in India e di altri prodotti in Vietnam.
Si tratta di una riorganizzazione d’emergenza, un piano B improvvisato ma impressionante per ridurre la dipendenza dalla Cina.
Tuttavia, se l’India risultasse dal 5% all’8% più costosa della Cina, come anticipano alcuni analisti, la redditività di Apple potrebbe risentirne.
Il futuro del modello di business Apple
La battaglia non riguarda solo i 900 milioni di dollari in un trimestre, ma il futuro stesso del modello di business di Apple.
L’azienda basa il suo successo sulla vendita di prodotti premium con margini elevati, prodotti principalmente in Asia.
Un cambiamento nella catena del valore tecnologica potrebbe avere conseguenze a lungo termine, ben oltre un singolo trimestre.