Secondo le ultime indiscrezioni riportate da Mark Gurman di Bloomberg, Apple avrebbe preso una decisione drastica riguardo al suo desktop più potente: il Mac Pro non riceverà un aggiornamento significativo nel corso del 2026. Questa mossa segnala un cambiamento epocale nella strategia dell’azienda di Cupertino per quanto riguarda la linea di computer professionali. Al centro di questa nuova visione non c’è più il Mac Pro, bensì il Mac Studio, che diventa il fulcro degli investimenti e dello sviluppo futuro. La notizia arriva in un momento cruciale, mentre Apple si prepara a celebrare il suo 50esimo anniversario con importanti rinnovamenti in quasi tutte le altre categorie di prodotto, lasciando il suo workstation di punta in una posizione di stallo.
L’ultimo aggiornamento del Mac Pro risale a giugno 2023, quando è stato lanciato con il chip M2 Ultra. In quell’occasione, il computer era stato posizionato per competere direttamente con i potenti PC tower di fascia alta basati su Windows. Tuttavia, il futuro del prodotto appare ora molto più opaco. Fonti ben informate indicano che lo sviluppo del chip M4 Ultra è stato completamente cancellato. Di conseguenza, anche il modello di Mac Pro che avrebbe dovuto montare quel processore è stato annullato. Il prossimo chip di fascia alta, l’M5 Ultra, è attualmente in sviluppo ma sarà un’esclusiva per il Mac Studio. Questa decisione priva il Mac Pro di un percorso di aggiornamento chiaro e immediato, gettando un’ombra di incertezza sul suo destino.
Una Transizione Strategica Verso il Mac Studio
Questo rappresenta una pivot strategico di notevole portata per Apple. Il Mac Studio, sin dal suo debutto, ha riscosso un grande successo tra i professionisti creativi e gli utenti che richiedono prestazioni elevate. La sua popolarità, unita a un design compatto e a un prezzo più accessibile rispetto al Mac Pro, lo ha reso il candidato ideale per ereditare il ruolo di desktop professionale di riferimento. Concentrando tutte le risorse sul Mac Studio, Apple sta implicitamente riconoscendo che per la stragrande maggioranza dei suoi utenti professionali, le prestazioni e le caratteristiche offerte da questo dispositivo sono più che sufficienti. La mappa stradale dei prodotti per il 2026 vede quindi il Mac Studio al centro del palcoscenico, mentre il Mac Pro viene di fatto messo in panchina.
Le Conseguenze per gli Utenti Professionali
Per i professionisti e le aziende che hanno investito nell’ecosistema Mac Pro, questa notizia crea non poche perplessità. Con il rinvio di un aggiornamento sostanziale almeno al 2027 o oltre, il workstation potrebbe affrontare un intervallo di oltre quattro anni tra un aggiornamento e il successivo. Nel mondo della tecnologia, dove l’innovazione avviene a ritmi serrati, un lasso di tempo del genere equivale a un’eternità. Nel frattempo, i workstation Windows concorrenti continueranno a evolversi rapidamente, offrendo nuove CPU, schede grafiche e opzioni di espandibilità che rischiano di lasciare indietro l’offerta Apple. Questo solleva interrogativi sulla volontà di Apple di servire la fascia più estrema del mercato professionale, quella che richiede le massime prestazioni possibili e la massima espandibilità per flussi di lavoro estremamente impegnativi, come il rendering 3D di altissimo livello o l’elaborazione di video in 8K.
Sebbene la decisione possa sembrare un passo indietro, dal punto di vista commerciale e pratico ha una sua logica innegabile. Il Mac Studio, con il suo fattore di forma ridotto, offre già prestazioni straordinarie che superano le necessità della maggior parte degli studi creativi, dei musicisti e dei developer. Il suo prezzo è significativamente più basso di un Mac Pro completamente configurato, rendendolo un’opzione più appetibile. Tuttavia, rimane il fatto che il Mac Pro è l’unico prodotto nella gamma Apple a offrire una reale espandibilità tramite slot PCIe, una caratteristica fondamentale per chi utilizza schede di acquisizione video specializzate, schede audio di alta gamma o controller di storage. La scelta di Apple sembra quindi suggerire che ritiene questo segmento di utenti troppo di nicchia per giustificare lo sviluppo continuo di una piattaforma hardware dedicata. Il futuro del computing professionale Apple sembra essere sempre più racchiuso in un design compatto e integrato, anche a scapito della massima personalizzazione.
