Dopo un annuncio risalente a oltre un anno fa, Google ha finalmente reso effettivo l’innalzamento dei requisiti minimi per Android Auto.
La modifica è diventata operativa con l’ultima versione beta della piattaforma, la 15.5, che impone ora come requisito indispensabile uno smartphone con sistema operativo Android 9.0, nome in codice Pie, o una versione successiva.
Questo aggiornamento segna il primo cambiamento significativo dal 2022, quando la soglia minima era stata portata ad Android 8.0, e riflette la continua evoluzione e ottimizzazione dell’ecosistema digitale di Big G.
La novità è già visibile sia sulla pagina di APKMirror dedicata ad Android Auto 15.5, dove si evince che la versione precedente 15.4 supportava ancora Android 8.0, sia direttamente sulla pagina del Play Store per gli utenti iscritti al programma beta.
Qui, le specifiche tecniche indicano chiaramente che l’applicazione richiede “Android 9 e versioni successive”, sancendo ufficialmente il pensionamento delle versioni del sistema operativo più datate.
Un Cambiamento che Interessa una Minoranza di Utenti
Sebbene un cambiamento di questo tipo possa sembrare drastico, il suo impatto reale sulla base utenti è stimato essere piuttosto contenuto.
La stragrande maggioranza degli smartphone Android in circolazione oggi utilizza infatti versioni del sistema operativo pari o superiori alla 9.0.
Google, con la sua politica di aggiornamenti e con il progetto Android One, ha spinto fortemente per una standardizzazione verso versioni più recenti e sicure.
Pertanto, questo aggiornamento dei requisiti minimi per Android Auto va visto come un passo necessario per ottimizzare le risorse di sviluppo e garantire prestazioni elevate e un’esperienza utente fluida e moderna, liberandosi del peso del supporto per tecnologie ormai obsolete.
Per quegli utenti che dovessero ancora utilizzare dispositivi con Android 8.0 Oreo o versioni precedenti, l’unica opzione per continuare a utilizzare Android Auto senza interruzioni sarà quella di aggiornare il proprio smartphone a un modello più recente.
In assenza di un aggiornamento hardware, l’applicazione Android Auto continuerà a funzionare con le versioni precedenti alla 15.5, ma non riceverà più gli aggiornamenti futuri con nuove funzionalità e patch di sicurezza.
La Strategia di Google e il Futuro della Piattaforma
Questa mossa rientra in una strategia di lungo periodo che Google sta attuando su tutti i suoi servizi, volta a ridurre la frammentazione software e a concentrare gli sforzi sugli standard più moderni.
Un ecosistema più coeso permette a Google di accelerare l’innovazione e di implementare funzionalità avanzate, come una migliore integrazione con l’Assistente Google, comandi vocali più precisi e una connettività più stabile, che richiedono le librerie e le API introdotte proprio con Android Pie e le versioni successive.
Abbandonare il supporto per i sistemi operativi più vecchi significa anche migliorare la sicurezza complessiva della piattaforma, proteggendo gli utenti da vulnerabilità che spesso affliggono le versioni di Android non più aggiornate.
Guardando al futuro, è lecito aspettarsi che Google continui su questa strada, alzando periodicamente l’asticella per mantenere Android Auto all’avanguardia nel settore dell’infotainment automobilistico, in forte competizione con soluzioni come Apple CarPlay e i sistemi nativi delle case automobilistiche.
Per gli utenti, il messaggio è chiaro: per sfruttare appieno l’evoluzione dei servizi digitali di Google, è fondamentale possedere un dispositivo aggiornato, in grado di supportare gli standard tecnologici più recenti.