Un nuovo e significativo passo avanti nella sicurezza biometrica e nella praticità d’uso degli ecosistemi Google è all’orizzonte. Secondo le ultime indiscrezioni tecniche, il prossimo aggiornamento Android 16 QPR2 introdurrà una funzionalità che permetterà a uno smartwatch Wear OS, in particolare un Pixel Watch, di sbloccare in modo sicuro il telefono associato semplicemente sfruttando la prossimità. Questo sistema, che bypassa la necessità di inserire manualmente un PIN o di utilizzare il riconoscimento facciale o l’impronta digitale, promette di coniugare fluidità e protezione dei dati in un colpo solo. Le rivelazioni, basate sull’analisi del codice della prima beta, dipingono il quadro di un’esperienza utente più integrata e intelligente.
Il cuore di questa innovazione risiede in un potenziamento della funzione Identity Check di Google, introdotta con Android 15. Questo sistema di sicurezza ha il compito di proteggere il dispositivo da accessi non autorizzati quando l’utente si allontana da luoghi considerati “attendibili”, come la propria casa o l’ufficio. Tuttavia, la necessità di autenticarsi ripetutamente in mobilità può risultare frustrante. Google avrebbe quindi trovato una soluzione elegante: utilizzare lo smartwatch indossato al polso come estensione fiduciaria dell’identità del proprietario.
Come funziona lo sblocco per prossimità con Wear OS
L’esperto Mishaal Rahman, di Android Authority, ha individuato nel codice della Beta 1 di Android 16 QPR2 i riferimenti a una nuova scheda promozionale all’interno del menu Impostazioni > Sicurezza e privacy. Il testo spiega nel dettaglio il funzionamento della feature. Una volta associato un Pixel Watch al telefono, il sistema di Identity Check estenderà le sue capacità. Non sarà più vincolato al controllo della posizione geografica, ma monitorerà la prossimità fisica dell’orologio.
La logica è semplice e al tempo stesso robusta: è estremamente improbabile che un malintenzionato riesca a sottrarre contemporaneamente sia lo smartphone che lo smartwatch indossato al polso della vittima. Pertanto, la presenza ravvicinata del Pixel Watch funge da conferma implicita che il dispositivo è nelle mani del legittimo proprietario. Questo meccanismo consentirà di:
- Accedere allo smartphone bloccato senza ulteriori autenticazioni.
- Confermare azioni sensibili (come pagamenti o accesso all’home banking).
- Accedere a singole applicazioni protette da biometria.
In pratica, l’utente potrà sbloccare il telefono o autorizzare un’operazione critica anche lontano da un luogo attendibile, a patto che il suo Pixel Watch sia connesso via Bluetooth e nelle immediate vicinanze. La sicurezza non verrà compromessa, ma anzi resa più pervasiva e contestuale.
Maggiori restrizioni per una sicurezza rafforzata
Parallelamente al supporto per gli smartwatch, Google sta apportando un’altra importante modifica al framework di sicurezza. Il nuovo codice impone che per ogni applicazione che utilizza l’API standard di richiesta biometrica di Android, l’utente debba obbligatoriamente superare un test biometrico (riconoscimento facciale o impronta digitale). Verrà quindi eliminata la possibilità di ripiegare sull’alternativa “più debole” rappresentata dall’inserimento del PIN, della sequenza o della password di sblocco dello schermo.
Questo cambiamento costringe gli sviluppatori a implementare autenticazioni forti per i loro servizi e garantisce che un eventuale ladro, pur conoscendo il codice di sblocco del telefono, non possa accedere ai dati sensibili contenuti all’interno delle singole app protette. Si tratta di un innalzamento generale degli standard di sicurezza che va di pari passo con la maggiore flessibilità offerta dallo sblocco per prossimità.
Disponibilità e compatibilità: non per tutti i dispositivi
Sebbene la funzionalità sia emersa nella build beta di Android 16 QPR2, Google non ha ancora ufficializzato una data di rilascio definitivo. Secondo quanto riportato da Rahman, è molto probabile che venga distribuita a tutti gli utenti con l’aggiornamento stabile del Quarterly Platform Release 2, previsto per la fine di quest’anno. Tuttavia, non tutti gli smartwatch potranno beneficiarne.
L’analisi del codice, in particolare di un overlay denominato “IdentityCheckCaimito”, suggerisce che il supporto sarà limitato ai modelli più recenti della serie Pixel Watch. Tutti gli indizi puntano verso un’esclusiva per il prossimo Pixel Watch 3 e, forse, per il modello attuale, il Pixel Watch 2. Gli orologi di altre marche o le versioni più datate potrebbero non essere inclusi in questa prima implementazione, almeno inizialmente, a causa di requisiti hardware specifici per garantire un livello di sicurezza adeguato.