Il numero uno di Alphabet, Sundar Pichai, ha lanciato un monito sullo stato attuale del mercato dell’Intelligenza Artificiale, definendolo caratterizzato da elementi di “irrazionalità”.
In un’intervista esclusiva alla BBC, l’amministratore delegato della holding madre di Google ha avvertito che “nessuna azienda sarà immune” dalle conseguenze di questo ciclo di investimenti, nemmeno il suo colosso tecnologico.
Le dichiarazioni giungono in un momento di scrutinio senza precedenti per il settore, con le azioni di Alphabet che hanno raddoppiato il loro valore in sette mesi, portando la capitalizzazione di mercato a 3.500 miliardi di dollari.
Il parallelo con la bolla Internet degli anni ’90
Pichai ha concesso l’intervista presso il quartier generale californiano di Google, riconoscendo che la crescita degli investimenti in IA rappresenta un “momento straordinario”.
Tuttavia, ha sottolineato come il settore tecnologico possa “andare oltre il limite” nei cicli di investimento, esattamente come sta accadendo ora.
Il manager ha tracciato un esplicito parallelo con il boom di Internet della fine degli anni Novanta, quando le valutazioni delle prime società Internet schizzarono alle stelle prima di crollare nel 2000, causando fallimenti e perdite di posti di lavoro.
“Possiamo guardare indietro a Internet proprio ora. C’è stata chiaramente una grande eccedenza di investimenti, ma nessuno di noi metterebbe in dubbio che Internet sia stata profonda”, ha affermato Pichai.
“Mi aspetto che l’IA sarà la stessa cosa. Quindi penso che sia sia razionale che ci siano elementi di irrazionalità in un momento come questo”.
Lo scetticismo degli analisti e il caso OpenAI
Nel corso dell’ultimo anno, alcuni analisti e critici del settore tecnologico hanno espresso crescenti perplessità riguardo alla rete di accordi del valore di 1.400 miliardi di dollari che circonda in particolare OpenAI, il principale concorrente di Google.
La società si è impegnata a spendere 1.400 miliardi di dollari in infrastrutture nell’arco di otto anni, mentre prevede di generare entrate per circa 13 miliardi di dollari quest’anno soltanto.
Già ad agosto, l’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, aveva avvertito durante una cena privata con giornalisti che gli investitori sono “troppo entusiasti” dei modelli di IA e che “qualcuno” perderà “una quantità fenomenale di denaro”.
Le reazioni del settore all’avvertimento di Pichai
Le dichiarazioni di Sundar Pichai hanno immediatamente suscitato reazioni nell’industria tecnologica.
Il prominente critico del settore IA Ed Zitron ha commentato ad Ars Technica: “Penso che questo sia il primo momento in cui una delle Magnifiche Sette sente che sia necessario stare dalla parte giusta della storia, appoggiandosi al traballante argomento del ‘c’è stato anche molto over-investment in Internet’ perché in realtà non esiste una difesa per il – per usare la sua stessa terminologia – ‘eccesso di investimento’ nell’IA”.
Zitron ha aggiunto: “Immagino che altri seguiranno” l’esempio di Pichai nel esprimere preoccupazione.
L’avvertimento del numero uno di Alphabet segna dunque un momento significativo di riflessione per l’intero ecosistema tecnologico, mentre le principali aziende del settore continuano ad allocare risorse monumentali nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
La domanda che ora si pongono investitori e osservatori è se il settore sia effettivamente destinato a una correzione o se la crescita senza precedenti possa essere sostenuta nel lungo periodo.
