In questa settimana le autorità lituane hanno pubblicato un rapporto di alcune analisi tecniche effettuate sui telefoni Xiaomi affermando che quest’ultimi hanno la possibilità di censurare le comunicazioni.
Il centro nazionale per la sicurezza informatica lituano ha scovato un software che è in grado di censurare frasi specifiche, al suo interno erano già predefiniti alcuni modelli da bloccare come “Tibet libero”, “movimento per la democrazia” e “lunga vita all’indipendenza di Taiwan”, tutte frasi che se dette in Cina potrebbero portare all’arresto o anche a conseguenze più gravi.
Questo software è stato rintracciato all’interno dello Xiaomi Mi 10T 5G ed essendo che la MIUI è la versione di Android che muove tutti i device della casa cinese è praticamente certo che è preinstallato in tutti i dispositivi.
Il rapporto prosegue spiegando che l’applicazione è in grado di essere attivata da remoto e aggiornata costantemente. Inoltre è in grado non solo di censurare ma anche di intercettare e comprendere perfettamente ogni tipo di comunicazione.
Fortunatamente il software in questione, almeno nei modelli europei, non è attivo di default ma purtroppo non è possibile sapere se e quando verrà attivato.
Per questo motivo diversi rivenditori, molto importanti all’interno della Lituania, hanno deciso di bloccare le vendite di tutti gli smartphone Xiaomi.
Il ministero della difesa ha invitato i cittadini di sbarazzarsi dei device dell’azienda cinese e di evitare di acquistarne di nuovi.
Una vicenda che ha dell’increscioso, ma soprattutto che potrebbe avere dei risvolti molto preoccupanti per la nostra privacy.