In una mossa insolita per il settore delle piattaforme in streaming, Fubo ha annunciato oggi una riduzione delle tariffe per alcuni dei suoi piani di abbonamento.
Il servizio, specializzato nella trasmissione di contenuti sportivi in diretta, ha comunicato che i nuovi prezzi, con sconti fino al 14,8%, saranno applicabili a partire dai cicli di fatturazione del 1° gennaio 2026.
La decisione arriva in un momento delicato per la piattaforma, che dallo scorso novembre ha perso l’accesso a tutti i canali del gruppo NBCUniversal, comprese le affiliate locali della NBC e reti come Bravo e CNBC.
Un portavoce di Fubo ha dichiarato ad Ars Technica che le nuove tariffe “riflettono la decisione di NBCU di ritirare le proprie reti da Fubo”.
I nuovi listini: tutti i dettagli sui tagli
Fubo, che è stato acquisito da Disney nell’ottobre scorso, ha reso noti i nuovi prezzi per i suoi piani “Live TV”, che includono centinaia di canali, anche non sportivi come FX e Disney Channel.
Il piano “Essential” scenderà da 85 a 74 dollari al mese, registrando la riduzione percentuale più significativa.
Il pacchetto “Pro”, precedentemente offerto a 85 dollari, costerà ora 75 dollari mensili.
Infine, il piano “Elite”, il più completo, vedrà il suo prezzo mensile abbassarsi da 95 a 84 dollari.
Si tratta di un’inversione di tendenza marcata in un mercato, quello dello streaming, dove gli annunci sui prezzi sono quasi sempre sinonimo di rincari per gli abbonati.
La mossa è stata accolta con favore dagli utenti, anche se molti potrebbero considerarla più una necessità che un vero vantaggio, dato il recente blackout dei canali NBCUniversal.
Lo scontro con NBCUniversal e il futuro incerto
La disputa tra Fubo e NBCUniversal è al centro della strategia di riduzione dei costi.
In una dichiarazione del 25 novembre, Fubo ha accusato NBCUniversal di voler sovrafatturare i canali che andranno a confluire in “Versant”, una nuova società che nascerà dalla scissione delle reti via cavo e delle proprietà digitali di NBCUniversal, il cui debutto è previsto per gennaio.
“Nonostante per i nostri abbonati non valgano il costo, Fubo ha offerto di distribuire i canali Versant per un anno”, ha affermato la piattaforma.
“La NBCU vuole invece che Fubo sottoscriva un accordo pluriennale, ben oltre il periodo in cui i canali Versant saranno di proprietà di un’azienda separata. La NBCU vuole che gli abbonati Fubo sovvenzionino questi canali”.
A causa di questo stallo, dallo scorso 21 novembre su Fubo non sono più disponibili i canali locali della NBC, Telemundo, nove reti sportive regionali e 32 canali tra cui Bravo, CNBC, MSNBC e USA Network.
Per compensare la mancanza, Fubo aveva precedentemente annunciato un credito di 15 dollari per gli abbonati.
L’azienda ha anche precisato che, a partire dai cicli di fatturazione di gennaio, gli utenti potrebbero pagare costi minori se le reti sportive regionali che ricevevano in precedenza non saranno più disponibili sulla piattaforma.
Interrogato sulla possibilità che i nuovi prezzi vengano mantenuti anche in caso di un eventuale ritorno dei canali NBCUniversal, un rappresentante di Fubo ha dichiarato di non poter commentare, definendo l’ipotesi “speculativa”.
Il contesto del mercato e le reazioni
Fubo si posiziona come un distributore video multicanale virtuale (vMVPD), ovvero un servizio che permette di guardare i canali televisivi tradizionali in diretta via internet, con una forte focalizzazione sullo sport.
L’acquisizione da parte di Disney ha ulteriormente consolidato la sua presenza nel panorama competitivo dello streaming, dominato da giganti come Netflix, Amazon Prime Video e le piattaforme degli stessi broadcaster tradizionali.
La riduzione dei prezzi rappresenta una strategia aggressiva per trattenere gli abbonati e attrarre nuovi clienti in un momento di minore offerta di contenuti.
Tuttavia, solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del modello di business, soprattutto se la disputa con NBCUniversal dovesse protrarsi.
Gli analisti del settore osservano con attenzione questa mossa, che potrebbe innescare una rara guerra al ribasso in un segmento, quello dello streaming live TV, tradizionalmente soggetto a continui aumenti.
La capacità di Fubo di negoziare con i grandi conglomerati dei media e di offrire un catalogo ampio e competitivo a un prezzo inferiore sarà la chiave per il suo successo futuro.
Intanto, gli abbonati possono beneficiare di un respiro economico, in attesa di vedere se e quando i popolari canali del gruppo NBCUniversal torneranno a far parte del palinsesto della piattaforma.
