Il primo lancio del nuovo razzo cinese Zhuque-3, alimentato a metano, si è concluso con un duplice risultato.
Da un lato, il pieno successo della missione primaria, con il regolare inserimento in orbita dello stadio superiore.
Dall’altro, il fallimento del tentativo di recupero del primo stadio, un obiettivo secondario ma cruciale per il futuro del vettore riutilizzabile, che sembra essersi schiantato durante la fase di atterraggio.
La società LandSpace, con sede a Pechino, ha comunque celebrato un traguardo storico per l’industria spaziale privata cinese.
Il decollo è avvenuto dalla base di Jiuquan, nel nord-ovest della Cina, alle 11:00 ora della costa orientale degli Stati Uniti di martedì, corrispondenti alle 04:00 UTC e al mezzogiorno locale di mercoledì.
Il razzo Zhuque-3, alto 66 metri, si è sollevato dalla rampa spinto da nove motori a metano liquido che hanno generato una spinta complessiva di oltre 1,7 milioni di libbre.
La direzione di volo è stata verso sud-est, sotto cieli tersi, in una sequenza di eventi trasmessa in diretta.
Dopo circa due minuti di volo, il primo stadio si è separato come previsto, lasciando il compito di raggiungere l’orbita allo stadio superiore, equipaggiato con un singolo motore.
LandSpace ha confermato che lo stadio superiore ha raggiunto l’orbita target, dichiarando il pieno successo per la missione di lancio orbitale.
Questo risultato, di per sé, rappresenta un’impresa notevole per un vettore completamente nuovo al suo volo inaugurale.
L’ambizioso obiettivo del recupero e il momento critico
La missione, tuttavia, aveva un secondo e più ambizioso obiettivo: testare le tecnologie per il recupero e il riutilizzo del primo stadio.
Lo Zhuque-3 è infatti il primo razzo in Cina progettato fin dall’inizio con questa architettura, ispirata a quella dei Falcon 9 di SpaceX.
Il primo stadio, costruito in acciaio inossidabile, dopo la separazione ha proseguito la sua traiettoria balistica fino al limite dello spazio, per poi essere richiamato verso l’atmosfera terrestre dalla forza di gravità.
Superata la fase di rientro, il piano prevedeva che il booster riaccendesse una parte dei suoi nove motori per una manovra di frenata finale, in preparazione di un atterraggio verticale.
La zona di atterraggio designata si trovava a circa 390 chilometri a valle della rampa di lancio, in una zona disabitata.
È in questa fase conclusiva che qualcosa non ha funzionato secondo i piani.
Mentre il primo stadio si avvicinava alla zona di atterraggio, le immagini della trasmissione in diretta e i dati telemetrici hanno indicato un’anomalia.
Le comunicazioni ufficiali di LandSpace, pur celebrando il successo orbitale, non hanno fornito dettagli sull’esito del tentativo di recupero, limitandosi a riferire che erano in corso analisi dei dati del volo.
Fonti non ufficiali e osservatori indipendenti, analizzando le tracce e le riprese, hanno ipotizzato un mancato riavvio dei motori o un problema di controllo durante la discesa, culminato in un violento impatto al suolo.
Il significato del volo e la corsa al metano
Nonostante l’incidente nell’ultima fase, il volo inaugurale dello Zhuque-3 segna un passo in avanti fondamentale per LandSpace e per il settore spaziale commerciale cinese.
Il razzo rappresenta la punta di diamante di una nuova generazione di lanciatori che utilizzano propellenti metano-ossigeno liquidi, considerati il futuro del volo spaziale per diversi motivi:
- Prestazioni superiori rispetto ai propellenti tradizionali come la cherosene.
- Maggior pulizia e minore costo di produzione.
- Potenziale per il riutilizzo multiplo, poiché il metano produce meno depositi di carbonio nei motori.
- Possibilità teorica di produzione su altri corpi celesti, come Marte, aprendo scenari per missioni interplanetarie.
LandSpace, fondata nel 2015, è in competizione con altre aziende private cinesi, come iGalactic e Space Pioneer, nella corsa a sviluppare lanciatori riutilizzabili a metano.
Il successo orbitale dello Zhuque-3, anche se parziale, la colloca in una posizione di leadership in questa gara tecnologica.
La società aveva già accumulato esperienza con i precedenti modelli Zhuque-1 e Zhuque-2, quest’ultimo diventato nel 2023 il primo razzo al mondo a metano a raggiungere con successo l’orbita.
Il programma di test continuerà ora con l’analisi approfondita dei dati di questo primo volo.
Identificare la causa del fallimento nell’atterraggio sarà cruciale per modificare il progetto e preparare il prossimo lancio dimostrativo.
L’obiettivo a lungo termine di LandSpace è rendere lo Zhuque-3 un vettore completamente riutilizzabile, in grado di ridurre drasticamente i costi di accesso allo spazio e di competere nel mercato globale dei lanci.
Il duplice esito della missione – un trionfo orbitale e un duro colpo per il programma di riutilizzo – riflette perfettamente le sfide e le incertezze dell’innovazione spaziale, dove ogni fallimento è un’opportunità per imparare e progredire.
