Micron Technology ha annunciato mercoledì la sua uscita dal business della memoria RAM per il mercato consumer, che avverrà nel 2026. La decisione pone fine a 29 anni di vendita di moduli RAM e unità SSD a costruttori di PC e appassionati sotto il marchio Crucial. La società ha citato la forte domanda proveniente dai data center per l’intelligenza artificiale come motivo principale per abbandonare il brand consumer, una mossa che rimuoverà uno dei nomi più riconoscibili nel mercato degli upgrade fai-da-te per PC.
“La crescita trainata dall’AI nel settore dei data center ha portato a un’impennata della domanda di memoria e storage”, ha dichiarato in una nota Sumit Sadana, Vicepresidente Esecutivo e Direttore Commerciale di Micron Technology. “Micron ha preso la difficile decisione di uscire dal business consumer di Crucial per migliorare l’approvvigionamento e il supporto per i nostri clienti strategici più grandi, operanti in segmenti in crescita più rapida”.
Micron ha precisato che continuerà a spedire prodotti Crucial per il mercato consumer fino alla fine del suo secondo trimestre fiscale, nel febbraio 2026, e che onorerà le garanzie sui prodotti già acquistati. L’azienda continuerà a vendere prodotti a marchio Micron per clienti enterprise e commerciali e prevede di ricollocare i dipendenti coinvolti dalla decisione in altre posizioni all’interno del gruppo.
La fine di un’era per gli appassionati di PC
Crucial nacque nel 1996, durante l’era del Pentium, come brand consumer di Micron dedicato agli upgrade di RAM e storage. Nel corso degli anni, il marchio si espanse per includere altri prodotti legati alla memoria, come unità a stato solido, schede di memoria flash e unità di archiviazione portatili. Micron Technology produce memoria RAM dal 1981, diventando un pilastro dell’industria.
La sua scomparsa dal mercato retail rappresenta uno spartiacque significativo per il settore del fai-da-te informatico. Crucial si era ritagliata una reputazione di affidabilità e valore, diventando una scelta predefinita per milioni di utenti che cercavano un upgrade semplice e performante per i propri computer. La sua uscita di scena riduce ulteriormente le opzioni per i consumatori, in un mercato già dominato da pochi grandi attori.
Il mercato RAM consumer soffocato dalle infrastrutture per l’AI
L’annuncio a sorpresa di Micron arriva dopo un periodo di rapidi e consistenti rincari dei prezzi della memoria, come riportato da diverse fonti di settore già a novembre. Un kit tipico di 32 GB di memoria DDR5 che costava circa 82 dollari ad agosto, ora viene venduto a circa 310 dollari. I kit di capacità superiore hanno registrato aumenti ancora più marcati.
Questa impennata dei prezzi è direttamente collegata alla decisione strategica di Micron. La domanda esplosiva di memoria ad alta banda e bassa latenza per addestrare e far funzionare modelli di intelligenza artificiale sta dirottando la capacità produttiva delle fabbriche di semiconduttori verso i chip per server e data center. Questi prodotti offrono margini di profitto significativamente più alti rispetto ai moduli RAM per PC desktop e portatili.
La riallocazione delle risorse è quindi una scelta economica obbligata per i produttori come Micron. Investire linee di produzione per soddisfare la domanda dei giganti del cloud computing e dell’AI è semplicemente più redditizio che continuare a servire il segmento consumer, notoriamente più volatile e sensibile al prezzo.
Le conseguenze per il mercato e i consumatori
La ritirata di Crucial avrà diverse ripercussioni. In primo luogo, ridurrà la concorrenza, potenzialmente consolidando ulteriormente la posizione di marchi come Corsair, G.Skill e Kingston nel segmento premium. In secondo luogo, potrebbe contribuire a mantenere i prezzi al dettaglio a livelli elevati, in assenza di un player storico che spesso fungeva da riferimento per il rapporto qualità-prezzo.
Per gli appassionati, significa perdere un brand di fiducia con un track record quasi trentennale. Per i piccoli costruttori di sistemi e i negozi di riparazione, rappresenta la scomparsa di una linea di prodotti fondamentale per il loro business. Micron assicura che il supporto e le garanzie continueranno, ma a lungo termine, l’eredità di Crucial nel mondo del PC building si dissolverà.
La mossa di Micron è un segnale chiaro di come l’ondata di investimenti in intelligenza artificiale stia rimodellando le priorità dell’intera industria tecnologica. Risorse che un tempo fluivano verso il computing personale vengono ora dirottate massicciamente verso l’infrastruttura cloud. Il settore consumer, in particolare quello di nicchia degli upgrade, rischia di diventare sempre più un’appendice secondaria in questa nuova era dominata dai data center.
