Il leader mondiale dei mini computer a basso costo, Raspberry Pi, ha annunciato ufficialmente un aumento dei prezzi per la maggior parte dei suoi modelli più popolari.
La società ha spiegato che i costi di produzione della memoria ad accesso casuale (RAM) hanno raggiunto livelli insostenibili, principalmente a causa dell’esplosione della domanda generata dal settore dell’intelligenza artificiale.
Questa mossa segna una svolta significativa per un brand che ha sempre fatto della accessibilità economica il suo cavallo di battaglia, sollevando preoccupazioni tra hobbisti, educatori e piccole imprese in tutto il mondo.
La lista dei nuovi prezzi: quanto costano ora i modelli Pi 4 e Pi 5
L’aumento dei costi ha colpito in particolare i modelli con maggiore capacità di RAM, ma quasi tutta la gamma è interessata dal rincaro.
Gli utenti dovranno ora pagare tra i 5 e i 25 dollari in più per i modelli più richiesti.
La Raspberry Pi Foundation ha pubblicato la lista aggiornata dei prezzi di vendita consigliati, che segna un incremento generalizzato.
Raspberry Pi 4
Il modello precedente, ma ancora molto diffuso, subisce un significativo adeguamento:
- Modello da 4GB: il prezzo sale da 55 a 60 dollari.
- Modello da 8GB: il prezzo sale da 75 a 85 dollari.
Raspberry Pi 5
L’ultima generazione, lanciata nel 2023, vede aumenti ancora più marcati, specialmente per le versioni top di gamma:
- Modello da 2GB: il prezzo sale da 50 a 55 dollari.
- Modello da 4GB: il prezzo sale da 60 a 70 dollari.
- Modello da 8GB: il prezzo sale da 80 a 95 dollari.
- Modello da 16GB: il prezzo sale da 120 a 145 dollari.
Una nuova opzione entry-level: arriva il Raspberry Pi 5 da 1GB
Per controbilanciare l’impatto negativo degli aumenti, l’azienda ha contemporaneamente presentato una nuova alternativa più economica.
È ora disponibile un nuovo modello di Raspberry Pi 5 con 1GB di RAM al prezzo di 45 dollari.
Questa mossa strategica mira a mantenere accessibile la piattaforma per progetti di base, applicazioni embedded e scopi educativi, preservando quel bacino di utenti che è stato fondamentale per la crescita del progetto.
Il modello da 1GB offre le stesse prestazioni di calcolo del Pi 5, ma con una memoria ridotta, adatta a compiti meno esigenti.
La causa principale: la domanda di memoria per l’IA mette sotto pressione il mercato
Il motivo fondamentale dietro questo aumento di prezzo, come spiegato dalla società, è la pressione senza precedenti sul mercato globale della memoria.
La corsa all’intelligenza artificiale generativa e ai grandi modelli linguistici ha creato una domanda enorme di chip di memoria per server e data center.
I principali produttori di semiconduttori hanno dirottato gran parte della loro capacità produttiva verso questo settore estremamente redditizio, riducendo l’offerta di chip di memoria standard per il mercato consumer.
Questa carenza di offerta ha inevitabilmente fatto schizzare i prezzi verso l’alto.
Eben Upton, amministratore delegato di Raspberry Pi, ha commentato la situazione definendola un processo “transitorio ma doloroso” per l’intera industria dell’elettronica.
Upton ha sottolineato come la società abbia assorbito i costi aggiuntivi il più a lungo possibile, ma che l’entità degli aumenti dei costi dei componenti ha reso inevitabile un adeguamento dei listini.
Questa dinamica non riguarda solo Raspberry Pi. Analisti di settore avvertono che l’effetto a catena potrebbe presto raggiungere altri segmenti, come quello dei personal computer e dei componenti per PC.
La ridotta disponibilità di chip di memoria e unità a stato solido (SSD) potrebbe portare a rincari anche in quei mercati nel prossimo futuro.
Alcuni produttori, come Micron, stanno già riorientando le proprie strategie, spostando l’attenzione dal mercato consumer verso quello dei data center, alimentando ulteriormente le preoccupazioni per la stabilità dei prezzi.
Per la vasta comunità di sviluppatori, maker, scuole e piccole imprese che fanno affidamento su Raspberry Pi, questo aumento rappresenta una battuta d’arresto.
Tuttavia, l’introduzione del nuovo modello da 1GB dimostra l’impegno della fondazione a mantenere viva la filosofia di base del progetto: fornire una piattaforma di calcolo potente ed accessibile.
La sfida per Raspberry Pi sarà ora quella di navigare in un panorama dei componenti instabile, cercando di preservare il più possibile la propria identità di prodotto “budget-friendly” senza compromettere la sostenibilità aziendale.
La reazione della comunità e la capacità del mercato di assorbire questi nuovi prezzi determineranno il percorso futuro del più famoso mini computer del mondo.
