Mentre il mondo tecnologico attende con impazienza l’evento ufficiale di lancio, il prossimo top di gamma di Huawei, il Mate 80 Pro Max, fa parlare di sé sui database di benchmarking.
Le performance del suo processore, il Kirin 9030, sono infatti comparse sulla piattaforma Geekbench, rivelando specifiche tecniche inedite e un’architettura che segna un’evoluzione significativa rispetto al passato.
Il chipset, realizzato con il processo produttivo N+3 di SMIC, conferma la determinazione del colosso cinese nel perseguire l’autosufficienza tecnologica nonostante le complesse sfide geopolitiche.
Le specifiche tecniche del Kirin 9030: l’analisi dell’architettura a nove core
Il cuore pulsante del Huawei Mate 80 Pro Max è il nuovo Kirin 9030, un sistema su chip che abbandona il più convenzionale layout a otto core per abbracciare una configurazione a nove core.
Questa scelta architetturale, piuttosto insolita, si articola nello schema 1+4+4.
Il core principale, responsabile dei compiti più pesanti, opera a una frequenza di 2.75 GHz.
A questo si affiancano quattro core di performance, clockati a 2.27 GHz, e altri quattro core dedicati all’efficienza energetica, impostati a 1.72 GHz.
La gestione della grafica è affidata alla GPU Maleoon 935, mentre il modello testato era equipaggiato con 16 GB di RAM, una configurazione che punta chiaramente alla fascia alta del mercato.
Performance su Geekbench: un confronto con la concorrenza
I punteggi registrati dal dispositivo durante la sessione di test forniscono un’istantanea preliminare ma significativa delle sue capacità.
In single-core, il Kirin 9030 ha totalizzato 1.131 punti, mentre in multi-core il risultato è stato di 4.277 punti.
Questi valori collocano le prestazioni di calcolo del chipset su livelli paragonabili a quelli del Qualcomm Snapdragon 865+ e, in alcuni aspetti, allo Snapdragon 8 Gen 2.
È doveroso sottolineare, tuttavia, che le performance rimangono distanti dagli standard assoluti stabiliti dai top di gamma del 2025, come l’ultimo Snapdragon 8 Gen 4 o l’Apple A18 Pro.
Una considerazione cruciale emersa dalle analisi è che il processore testato non operava alle sue massime frequenze teoriche, lasciando intendere un margine di miglioramento che dovrà essere verificato con test più approfonditi e sull’effettivo dispositivo commerciale.
Il processo produttivo SMIC N+3: un passo avanti per la semiconduzione cinese
Uno degli aspetti più rilevanti di questa notizia riguarda la filiera produttiva.
Secondo le indiscrezioni del noto leaker Digital Chat Station, il Kirin 9030 viene realizzato utilizzando il processo SMIC N+3.
Questa tecnologia rappresenta un avanzamento rilevante per Semiconductor Manufacturing International Corporation, la principale fonderia cinese.
Nonostante le restrizioni internazionali continuino a rappresentare un ostacolo significativo, lo sviluppo del nodo N+3 dimostra i progressi compiuti dall’industria cinese dei semiconduttori nel ridurre, seppur parzialmente, il divario tecnologico con colossi come TSMC e Samsung.
L’adozione di questo processo è una testimonianza tangibile della resilienza e della capacità di innovazione del settore, fortemente sostenuto da ingenti investimenti governativi.
La strategia di Huawei: indipendenza tecnologica e sfide future
Il lancio del Kirin 9030 va ben oltre il semplice aggiornamento di un componente hardware.
Esso incarna la ferma volontà strategica di Huawei di costruire un ecosistema tecnologico completamente indipendente.
Dopo le sanzioni statunitensi che hanno limitato l’accesso alle tecnologie d’avanguardia, l’azienda ha intensificato gli sforzi per sviluppare soluzioni proprietarie, dal sistema operativo HarmonyOS ai chipset Kirin.
Il successo di questo approccio è fondamentale non solo per il futuro di Huawei, ma anche per l’intero panorama tecnologico cinese, che mira a raggiungere una piena autonomia in settori critici.
La strada verso la parità prestazionale con i leader mondiali rimane in salita, ma ogni nuovo prodotto come il Mate 80 Pro Max rappresenta un tassello importante in questo complesso mosaico.
La reazione del mercato e le prove sul campo definitive diranno se questa scommessa tecnologica si tradurrà in un successo commerciale in grado di competere a livello globale.
