Dopo quasi due anni dal debutto della famiglia Gemini, Google compie un balzo in avanti significativo nel campo dell’intelligenza artificiale con l’introduzione di Gemini 3.
Il nuovo modello rappresenta una pietra miliare, progettato per unificare tutte le funzionalità della piattaforma in un sistema più intelligente, con un’interazione più naturale e, soprattutto, dotato di capacità di ragionamento avanzato senza precedenti.
Questa evoluzione segna il passaggio da un’AI in grado di riconoscere testo e immagini a una che comprende l’ambiente circostante con una percezione molto più vicina a quella umana.
Dalla comprensione del contesto al ragionamento complesso: le innovazioni di Gemini 3
La caratteristica principale di Gemini 3 risiede nella sua abilità di cogliere sfumature, intenzioni e indizi sottili all’interno delle richieste degli utenti.
Il modello è stato ingegnerizzato per una comprensione contestuale profondamente migliorata, riducendo drasticamente la necessità di prompt complessi e di interazioni ripetitive.
Google sottolinea come, in un arco temporale così breve, l’intelligenza artificiale sia evoluta da un semplice riconoscimento di dati a una comprensione ambientale quasi umana.
Gemini 3 fa il suo debutto immediato in prodotti chiave come la Modalità AI nella Ricerca Google, che introduce risultati dinamici e visualizzazioni interattive generate in tempo reale, e nell’app Gemini, ora potenziata con il modello di nuova generazione.
Parallelamente, la nuova piattaforma Google Antigravity, concepita per il paradigma degli agenti AI, rende Gemini 3 accessibile a sviluppatori e aziende assieme ad AI Studio e Vertex AI.
I benchmark che confermano la superiorità di Gemini 3 Pro e Deep Think
Tecnicamente, Gemini 3 incarna un progresso tangibile verso l’Intelligenza Artificiale Generale grazie alle sue capacità di ragionamento, pianificazione e interazione coerente attraverso molteplici modalità: testo, immagini, video, audio e codice.
Sul fronte delle prestazioni, Gemini 3 Pro registra punteggi superiori rispetto a Gemini 2.5 Pro in ogni categoria di benchmark.
I risultati più significativi includono:
- 1501 Elo su LMArena, un punteggio primo al mondo
- 91,9% in GPQA Diamond
- 23,4% in MathArena Apex, che stabilisce un nuovo stato dell’arte
- 81% su MMMU-Pro e 87,6% su Video-MMMU per il ragionamento multimodale
- 72,1% su SimpleQA Verified, che indica un sostanziale miglioramento nell’accuratezza fattuale
Le risposte generate sono più concise, meno ridondanti e orientate a un ragionamento autentico, un approccio che Google definisce come la volontà di “dire ciò che serve sapere, non ciò che l’utente vuole sentirsi dire”.
Accanto al modello principale, Google svela Gemini 3 Deep Think, una modalità specializzata per spingere al massimo il ragionamento complesso.
Nei test interni, supera persino Gemini 3 Pro, con risultati eccezionali come:
- 41% in Humanity’s Last Exam
- 93,8% in GPQA Diamond
- 45,1% in ARC-AGI, uno dei punteggi più alti mai registrati
Questa modalità, dedicata ai compiti più ardui, sarà inizialmente disponibile ai tester di sicurezza e successivamente agli abbonati al piano Google AI Ultra.
Un assistente polivalente per l’apprendimento e lo sviluppo
Uno degli aspetti più rivoluzionari di Gemini 3 è la sua capacità di facilitare un apprendimento personalizzato.
Il modello può sintetizzare informazioni da fonti eterogenee – come documenti manoscritti, video didattici o articoli scientifici – per trasformarle in flashcard, visualizzazioni, spiegazioni guidate o interi percorsi di studio su misura.
L’integrazione con la Ricerca Google permette ora di generare layout interattivi, simulazioni e contenuti dinamici direttamente dalla query, sfruttando appieno la multimodalità nativa del modello.
Nel campo dello sviluppo software, Gemini 3 si conferma come uno dei modelli più potenti per il vibe coding e la programmazione agentica, superando i record precedenti su benchmark come WebDev Arena e SWE-bench Verified.
Supporta i nuovi ambienti di sviluppo come Google Antigravity, una piattaforma che eleva l’AI dal ruolo di assistente a quello di co-sviluppatore attivo.
Gli agenti di Antigravity possono accedere direttamente all’editor, al terminale e al browser, pianificando e realizzando interi flussi software in autonomia, convalidando il codice durante il processo.
Il sistema è integrato con Gemini 2.5 Computer Use per il controllo del browser e con il modello di editing visivo Nano Banana.
Pianificazione avanzata e sicurezza rafforzata
Rispetto alle generazioni passate, Gemini 3 migliora notevolmente la capacità di pianificare attività complesse articolate in più passaggi.
Il modello è ora in grado di guidare workflow di lungo periodo in modo più coerente, come dimostrato dai risultati sul benchmark Vending-Bench 2, dedicato specificamente alla pianificazione a orizzonte esteso.
Questa abilità consente a Gemini 3 di gestire in autonomia operazioni come la pulizia della casella di posta di Gmail, l’organizzazione di itinerari di viaggio complessi o la coordinazione di attività multi-step, sempre mantenendo la supervisione finale dell’utente.
Google afferma con forza che Gemini 3 è il modello più sicuro mai costruito dall’azienda, supportato da un numero record di valutazioni sia interne che esterne.
Il modello mostra una ridotta inclinazione a seguire ciecamente richieste potenzialmente rischiose e offre una maggiore resistenza alle tecniche di prompt injection e agli abusi tramite strumenti informatici.
Organizzazioni indipendenti come Apollo, Vaultis e Dreadnode hanno condotto test autonomi, mentre enti pubblici quali l’AISI britannica hanno partecipato alle verifiche preliminari di sicurezza.
Gemini 3 è disponibile da subito nell’app Gemini, per gli abbonati AI Pro e AI Ultra nella Modalità AI della Ricerca, per gli sviluppatori tramite API Gemini, AI Studio, Google Antigravity e Gemini CLI, e per le aziende tramite Vertex AI e Gemini Enterprise.
La modalità Deep Think, dopo la fase conclusiva dei test di sicurezza, sarà accessibile nelle prossime settimane agli abbonati del piano Ultra, marcando un ulteriore passo verso un’intelligenza artificiale sempre più capace e affidabile.
