Il colosso tecnologico di Cupertino sta attivamente studiando lo sviluppo di una nuova tipologia di pannello per i futuri iPhone, secondo quanto emerge da un rapporto di settore.
La tecnologia in questione, denominata High Mobility Oxide, si profila come il potenziale successore designato per gli aggiornamenti dei display Apple, con l’obiettivo dichiarato di ridurre in modo significativo il consumo energetico e, al contempo, di abbattere i costi di produzione.
Questo avanzamento tecnologico rappresenterebbe un’evoluzione rispetto all’attuale standard LTPO, aprendo scenari interessanti per le prossime generazioni di smartphone.
Cos’è la tecnologia High Mobility Oxide e come funziona
Il vantaggio principale dei display High Mobility Oxide risiede nella loro capacità di migliorare la mobilità degli elettroni in modo più efficiente rispetto all’attuale tecnologia dei transistor a film sottile di ossido.
Questi ultimi, componenti fondamentali degli schermi moderni, sono attualmente composti da sottili strati di materiali diversi che hanno il compito di controllare il funzionamento dei singoli pixel attraverso la precisa regolazione del flusso di corrente.
La tecnologia High Mobility Oxide interverrebbe per incrementare ulteriormente questo flusso, che finora ha rappresentato un limite intrinseco dei transistor a film sottile in ossido.
Il risultato di questa innovazione si tradurrebbe in un’accelerazione nell’elaborazione del segnale elettrico e in una contemporanea riduzione del dispendio energetico, due fattori cruciali per le prestazioni e l’autonomia dei dispositivi mobili.
I vantaggi economici della produzione HMO
Oltre ai benefici prestazionali, la tecnologia High Mobility Oxide promette di essere più economica da produrre in serie per Apple.
Secondo quanto riportato da ET News, la motivazione è da ricercarsi nel fatto che essa richiede “meno attrettature e meno passaggi di produzione” nel suo ciclo industriale se posta a confronto con la tecnologia LTPO.
Questa semplificazione del processo produttivo potrebbe avere ripercussioni positive non solo sui costi per il produttore, ma potenzialmente anche sul prezzo finale per il consumatore, sebbene Apple tenda a reinvestire tali risparmi in altre innovazioni tecnologiche.
La riduzione della complessità manifatturiera rappresenta sempre un obiettivo primario per le aziende tech, soprattutto in un mercato competitivo come quello degli smartphone dove i margini di profitto sono costantemente sotto pressione.
I tempi di implementazione: una lunga attesa all’orizzonte?
Resta tuttavia da definire la rapidità con cui Apple riuscirà a portare effettivamente i display High Mobility Oxide sugli iPhone destinati al mercato consumer.
La storia dell’adozione tecnologica da parte dell’azienda suggerisce che potremmo dover attendere diversi anni prima di vedere questa innovazione materializzarsi sui dispositivi.
Apple ha depositato i brevetti relativi alla tecnologia LTPO per la prima volta nel 2014, ha applicato questi display a Apple Watch Series 4 nel corso dello stesso anno, e successivamente l’ha introdotta sui modelli iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max soltanto nel 2022.
Il calcolo di questo intervallo temporale evidenzia una differenza netta di otto anni tra il brevetto e l’adozione su iPhone, un precedente che suggerisce la possibilità di una simile e lunga attesa per il debutto della tecnologia High Mobility Oxide sugli iPhone.
Il ruolo dei partner produttivi nel processo di innovazione
Ovviamente, Apple non è l’unica entità responsabile per la velocità, o la lentezza, di queste transizioni tecnologiche.
È importante ricordare che l’azienda nutriva da molto tempo il desiderio di implementare la tecnologia Tandem OLED sulla sua linea di iPad Pro, e il partner produttivo Samsung si è mosso concretamente solo nel momento in cui il colosso californiano ha presentato “un ordine sufficientemente consistente”.
Questo episodio storico evidenzia come l’innovazione nel campo dei display dipenda fortemente dalla capacità dei partner produttivi di scalare la produzione per soddisfare la domanda di Apple.
Sfortunatamente, l’ultimo report non specifica con quali partner Apple abbia collaborato per le attività di ricerca e sviluppo dei pannelli High Mobility Oxide, lasciando aperta la questione su chi potrebbe essere il fornitore privilegiato per questa tecnologia emergente.
Il futuro dei display Apple: un percorso tecnologico articolato
Il rapporto indica inoltre che Apple intende portare il Tandem OLED, attualmente implementato su iPad Pro, anche sulla linea iPhone, sebbene l’implementazione di questa tecnologia potrebbe non concretizzarsi prima del 2028.
Questa timeline suggerisce che forse solo dopo questa data si potrà assistere all’ingresso dei display High Mobility Oxide nel mercato smartphone, ma il rapporto invita alla cautela nelle previsioni.
Apple sta evidentemente esplorando multiple strade tecnologiche per il futuro dei propri display, bilanciando innovazione, fattibilità produttiva e considerazioni economiche.
L’adozione della tecnologia High Mobility Oxide rappresenterebbe un passo significativo nell’evoluzione degli schermi per dispositivi mobili, ma il suo arrivo sul mercato dipenderà da una complessa serie di fattori che vanno ben oltre il semplice sviluppo del brevetto.
