Google Foto si prepara a un significativo potenziamento delle sue funzionalità, guidato dall’integrazione sempre più profonda di Gemini, l’intelligenza artificiale di casa Google.
Le novità, scoperte analizzando il codice dell’applicazione, includono un metodo di accesso più rapido alla funzione Ask Photos e lo sviluppo di una misteriosa “raccolta di outfit”.
Questi avanzamenti promettono di trasformare l’app di archiviazione fotografica in un assistente visivo personale più intuitivo e potente, ampliando notevolmente i confini della ricerca e dell’organizzazione dei ricordi digitali.
Ask Photos: la ricerca diventa conversazione
Al centro di questa evoluzione c’è Ask Photos, lo strumento che sta attualmente effettuando i suoi test, per ora limitati al territorio degli Stati Uniti.
La funzione permette di interagire con il proprio archivio fotografico in modo del tutto naturale, formulando richieste tramite testo o comandi vocali.
Invece di scorrere manualmente migliaia di immagini o di dover ricordare date e album specifici, l’utente può porre domande dirette come “Mostrami le foto della vacanza al mare con i miei figli” o “Qual è la miglior foto del mio cane?”.
Gemini, il motore AI di Google, interpreta il contesto e l’intento della domanda, restituendo in pochi secondi i risultati più pertinenti, offrendo un risparmio di tempo sostanziale nella gestione della libreria personale.
Un nuovo, rapido accesso direttamente dalle foto
Una delle scoperte più interessanti, emerse dall’analisi della versione 7.52.0 di Google Foto, riguarda un metodo di accesso semplificato per Ask Photos.
Attualmente, per utilizzare la funzione, è necessario recarsi nella scheda dedicata “Ask” all’interno dell’app.
Il codice, tuttavia, rivela l’implementazione di un pulsante dedicato che apparirà direttamente sulla foto che si sta visualizzando in quel momento.
Un semplice tap su questo pulsante farà scorrere verso l’alto una finestra di dialogo, pronta a ricevere immediatamente la domanda dell’utente.
Questo flusso rende l’interazione con l’AI contestuale e immediata, eliminando un passaggio intermedio e integrando la ricerca conversazionale direttamente nell’esperienza di visualizzazione.
La misteriosa “raccolta di outfit” in sviluppo
Oltre al nuovo accesso, gli investigatori hanno individuato tracce di una funzionalità inedita e ancora avvolta nel mistero: la “raccolta di outfit”.
Sebbene i dettagli operativi non siano stati ufficialmente svelati da Google, gli indizi sparsi nel codice suggeriscono che questa opzione permetterà agli utenti di creare e organizzare una collezione personale di outfit all’interno dell’applicazione Foto.
Questa innovazione potrebbe avere implicazioni interessanti per la moda, lo shopping e l’organizzazione del guardaroba personale, trasformando lo smartphone in uno strumento per la cura dello stile.
Un possibile collegamento con il progetto Doppl
La natura di questa “raccolta di outfit” ha portato gli esperti a ipotizzare un possibile collegamento con un altro progetto Google noto come Doppl.
Doppl è un servizio, ancora in fase esplorativa, che mira a trasformare lo smartphone in un camerino virtuale, permettendo agli utenti di provare abiti digitalmente.
L’integrazione di una funzionalità per raccogliere outfit in Google Foto potrebbe essere un tassello complementare a questo ecosistema.
Si potrebbe, ad esempio, scattare una foto di un capo di abbigliamento che piace in negozio e aggiungerlo alla propria raccolta virtuale, o organizzare gli outfit preferiti creati con Doppl direttamente nell’app Foto.
Sebbene questa rimanga un’ipotesi, la sinergia tra i due servizi appare logica e in linea con la strategia di Google di creare esperienze integrate e cross-app.
L’espansione di Ask Photos con la potenziale introduzione della raccolta outfit segna un passo importante verso un’applicazione che non si limita più a conservare ricordi, ma diventa un assistente attivo nella vita quotidiana.
Google Foto sta evolvendo da un semplice archivio a una piattaforma intelligente in grado di comprendere il contenuto delle immagini e di aiutare gli utenti a trarne valore pratico, che si tratti di trovare un ricordo prezioso o di organizzare il proprio guardaroba.
Mentre attendiamo il lancio ufficiale e i chiarimenti da Mountain View, è evidente che l’intelligenza artificiale è destinata a ridefinire radicalmente il nostro rapporto con le fotografie digitali.
