Google ha ufficialmente posticipato la data di disattivazione definitiva delle funzionalità legacy di Google Duo all’interno dell’app Google Meet. La scadenza, inizialmente prevista per settembre 2025, è stata spostata a gennaio 2026, concedendo agli utenti un ulteriore lasso di tempo per esportare la propria cronologia chiamate e i videomessaggi. La decisione, emersa grazie alle segnalazioni degli esperti di Android Authority, riflette una revisione dei piani di integrazione avviati nel 2022. Il messaggio di avviso, comparso recentemente nell’applicazione Meet per Android, rappresenta l’unica comunicazione ufficiale agli utenti, i quali devono agire tempestivamente per non perdere i dati memorizzati. L’azienda di Mountain View non ha specificato un giorno esatto nel mese di gennaio, pertanto un’azione preventiva è fortemente consigliata.
La ricerca di “Google Duo” sul Play Store conduce ormai direttamente a Google Meet, segnando la fine del percorso dell’app di videochiamate come prodotto autonomo. Questo cambio di rotta strategico, che mira a unificare l’esperienza di comunicazione sotto un unico brand, non cancella però immediatamente il passato. Le cosiddette “chiamate legacy” di Duo continueranno a essere accessibili e a funzionare per qualche tempo ancora, ma il loro destino è segnato. Dopo il gennaio 2026, qualsiasi cronologia di chiamate e messaggi non esportata verrà cancellata in modo permanente dai server Google, senza possibilità di recupero. L’opzione di esportazione stessa sarà rimossa contestualmente alla disattivazione delle chiamate duplicate.
Come esportare la cronologia e i messaggi di Google Duo
Per salvare i propri dati prima della scadenza, gli utenti devono compiere una serie di passaggi all’interno dell’app Google Meet. L’operazione è fondamentale per chi desidera conservare un archivio delle proprie conversazioni video. La procedura è stata mantenuta volutamente semplice per incoraggiare il più alto numero di persone a mettere al sicuro le informazioni. Ecco la guida da seguire:
- Aprire l’app Google Meet sul proprio dispositivo Android.
 - Toccare il proprio profilo in alto a destra e accedere alle Impostazioni.
 - Scorrere fino alla sezione Chiamate (legacy) e selezionarla.
 - Selezionare Account per le chiamate legacy.
 - Toccare infine su Gestisci cronologia chiamate legacy.
 - In questa schermata, sarà presente l’opzione Esporta cronologia chiamate legacy.
 
Una volta avviata l’esportazione, il sistema offrirà la scelta tra due formati: testo normale (.TXT) o foglio di calcolo (.CSV). Il primo è ideale per una semplice lettura, mentre il secondo permette di organizzare e filtrare i dati in programmi come Microsoft Excel o Google Sheets. L’esportazione potrebbe richiedere qualche minuto a seconda della quantità di dati da processare. Al termine, il file verrà salvato nella memoria del dispositivo o inviato via email, a seconda delle opzioni selezionate.
Il futuro è in Meet: le nuove funzionalità sostitutive
Il passaggio da Duo a Meet non rappresenta solo una fusione di brand, ma anche un’evoluzione delle funzionalità a disposizione degli utenti. Google assicura che la stragrande maggioranza delle caratteristiche distintive di Duo troverà un degno sostituto, e in molti casi un miglioramento, all’interno dell’ecosistema Meet. Le funzioni legacy come la modalità per la scarsa illuminazione, la feature “Momenti” per gli screenshot e la modalità di risparmio dati sono state sostituite da strumenti più potenti e integrati. Nell’app Meet sono ora presenti un regolatore manuale dell’illuminazione video, la possibilità di catturare screenshot direttamente dal dispositivo e una modalità di risparmio energetico più efficiente.
Oltre a queste, Google Meet introduce funzionalità avanzate che Duo non offriva, rendendo l’app unificata più competitiva per un uso sia personale che professionale. Tra le novità più significative spiccano i sottotitoli in tempo reale, estremamente utili in ambienti rumorosi o per utenti con disabilità uditive, e la condivisione dello schermo, fondamentale per meeting di lavoro o per aiutare un parente con un problema tecnico. Sono state integrate anche funzioni di moderazione come “Alza la mano”, per gestire i turni di parola, e una vasta gamma di effetti e filtri cumulabili per personalizzare le videochiamate. A livello di sicurezza, Google ribadisce che tutte le chiamate su Meet beneficiano della crittografia cloud, garantendo la privacy delle comunicazioni.
Questa transizione, sebbene possa causare iniziali disagi per gli utenti più affezionati all’interfaccia semplice di Duo, segna il consolidamento della strategia di Google nel settore della comunicazione. Concentrare gli sforzi su un’unica piattaforma, Meet, permette all’azienda di ottimizzare lo sviluppo, la manutenzione e la sicurezza, offrendo a lungo termine un’esperienza più ricca e coerente su tutti i dispositivi, dagli smartphone ai computer desktop. La proroga fino al 2026 è dunque un’occasione preziosa per migrare con calma i propri dati e familiarizzare con il nuovo, più ampio, ventaglio di strumenti che Google Meet mette a disposizione.
