La NASpI è l’indennità di disoccupazione riconosciuta dall’INPS a chi ha perso involontariamente il lavoro. In alcuni momenti della propria vita professionale può essere necessario bloccarne l’erogazione, che si tratti dell’inizio di un nuovo impiego, dell’avvio di un’attività autonoma o di un cambiamento di status previdenziale.
La sospensione o la cessazione della NASpI va sempre comunicata correttamente all’INPS, per evitare sanzioni, recuperi indebiti e blocchi d’ufficio. In questa guida completa scoprirai quando intervenire, con quali strumenti e quali tempistiche rispettare.
Cos’è la NASpI e quando si può bloccare
La NASpI è una prestazione economica temporanea riservata ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro non per loro scelta. La sua erogazione è però subordinata al mantenimento di specifici requisiti, primo fra tutti la disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa.
In pratica, quando si verifica un evento che modifica lo status occupazionale o reddituale del beneficiario, la prestazione può essere:
- sospesa — se l’incompatibilità è temporanea
- interrotta — se vengono meno definitivamente i requisiti
- ridotta — se compatibile entro limiti di reddito (ad es. lavoro part-time o autonomo con comunicazione reddito presunto)
Quando è obbligatorio o conveniente bloccare la NASpI
Ci sono diverse situazioni in cui è necessario intervenire. Tra le più comuni:
Trovare un nuovo lavoro dipendente
Se il nuovo impiego è a tempo pieno, la NASpI viene sospesa per la durata del contratto o interrotta definitivamente se il rapporto prosegue oltre 6 mesi. Se invece il lavoro è part-time e con reddito entro soglie previste, la prestazione può proseguire ma occorre comunicare il reddito presunto.
Avvio di attività autonoma o parasubordinata
È possibile mantenere la NASpI in alcuni casi, ma è obbligatorio usare NASpI-COM per indicare l’avvio attività e il reddito presunto entro i termini previsti:
- entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma
L’omissione comporta la decadenza dalla prestazione e restituzione delle somme percepite.
Pensionamento o nuova prestazione INPS
L’indennità termina in automatico quando si inizia a percepire:
- pensione diretta
- assegno ordinario di invalidità (salvo opzione di sospensione)
- prestazioni incompatibili con lo stato di disoccupazione
Trasferimento all’estero o non disponibilità al lavoro
Chi si trasferisce fuori dall’Italia può continuare a ricevere la NASpI solo in casi specifici (ricollocazione UE con procedure precise). Diversamente, va comunicata la perdita della disponibilità immediata al lavoro.
Come bloccare o sospendere la NASpI: strumenti ufficiali INPS
Il canale principale per gestire la comunicazione di variazione è il servizio:
NASpI-COM – Invio comunicazione, disponibile su MyINPS.
Procedura NASpI-COM passo per passo
- Accedere a MyINPS con SPID, CIE o CNS
- Cercare e selezionare il servizio NASpI-COM
- Scegliere il tipo di comunicazione: nuova attività, rapporto di lavoro, reddito presunto, trasferimento all’estero, rinuncia ecc.
- Inserire i dati richiesti (es. data assunzione, tipo contratto, datore di lavoro, reddito stimato)
- Inviare e salvare la ricevuta
Questo metodo è tracciabile e immediato, quindi consigliato dall’INPS.
Altri canali disponibili
Se non puoi usare MyINPS, esistono alternative:
- Contact Center INPS – 803 164 da fisso / 06 164 164 da mobile
- Patronato – ideale per casi complessi o assistenza nella comunicazione del reddito
Da evitare invece canali non ufficiali che non garantiscono validità.
Blocchi d’ufficio: cosa sapere
In alcuni casi l’INPS sospende automaticamente la NASpI quando riceve:
- comunicazioni obbligatorie di assunzione da parte del datore
- segnalazioni di redditi incompatibili
Anche se ciò accade, è importante comunicare personalmente la variazione per evitare contestazioni o ritardi nei pagamenti futuri (in caso di eventuale riattivazione).
Tempistiche corrette: entro quando comunicare
Non esiste un termine unico valido per ogni situazione, ma le regole generali sono:
- nuova assunzione → comunicare in pochi giorni (comunemente indicati entro 5 dalla presa di servizio)
- lavoro autonomo → comunicazione reddito entro 30 giorni
- trasferimento estero → comunicazione preventiva
Rispettare i termini evita recuperi di somme versate indebitamente.
FAQ: domande frequenti sulla sospensione della NASpI
Se non comunico l’assunzione, cosa succede?
L’INPS può richiedere la restituzione di quanto erogato in eccesso e applicare sanzioni.
Ho un lavoro part-time: la NASpI continua?
Sì, se il reddito non supera le soglie previste e la comunicazione viene effettuata tramite NASpI-COM.
Voglio revocare la trattenuta sindacale: si blocca la NASpI?
No: è una comunicazione separata, ma sempre gestibile tramite INPS o patronato.
Come riattivo la NASpI dopo la sospensione?
Se la causa di sospensione termina (es. fine contratto a tempo determinato), l’erogazione può riprendere, ma spesso occorre una nuova comunicazione.
Errori da evitare
Per una gestione corretta, presta attenzione a:
- non ritardare la comunicazione all’INPS
- non affidarsi a fonti o canali non ufficiali
- conservare sempre la ricevuta di invio NASpI-COM
La massima trasparenza sulle proprie condizioni lavorative evita problemi futuri.
Conclusioni
Bloccare o sospendere la NASpI è una procedura che richiede attenzione e tempestività, ma può essere svolta facilmente tramite gli strumenti messi a disposizione dall’INPS. La via più diretta resta il servizio NASpI-COM da MyINPS, mentre patronati e Contact Center rappresentano valide alternative per chi ha necessità di supporto.
Agire subito, comunicare con precisione e utilizzare i canali istituzionali consente di tutelare i propri diritti, evitare contestazioni e garantire una corretta gestione della prestazione.
