OpenAI compie un passo decisivo nel panorama digitale con il lancio ufficiale di ChatGPT Atlas, un browser completamente nuovo costruito attorno alla sua intelligenza artificiale. Presentato in diretta streaming dal amministratore delegato Sam Altman, il software non è una semplice estensione, ma una piattaforma integrata che mira a ripensare il rapporto tra utente, contenuti web e AI. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: fare in modo che l’esperienza di chat diventi parte naturale e costante della navigazione, trasformando il modo in cui interagiamo con Internet.
Disponibilità e architettura tecnica: le basi del nuovo browser
In una fase iniziale, ChatGPT Atlas è disponibile esclusivamente per gli utenti macOS dotati di chip Apple Silicon e con sistema operativo macOS 12 Monterey o successivo. Tuttavia, OpenAI ha già annunciato che le versioni per Windows, iOS e Android saranno rilasciate nelle prossime settimane, ampliando notevolmente la sua base potenziale di utenti. Una scelta architetturale significativa è l’utilizzo di Chromium, il motore open source che è alla base di browser come Google Chrome, Microsoft Edge e Brave. Questa decisione garantisce un’ampia compatibilità con gli standard web esistenti e permette a Atlas di offrire da subito tutte le funzionalità tradizionali che gli utenti si aspettano: gestione delle schede, segnalibri, riempimento automatico delle password e una modalità di navigazione in incognito.
Configurazione iniziale e primo impatto con l’interfaccia
Il processo di installazione e primo avvio è progettato per essere intuitivo e guidato. Dopo aver trascinato l’icona nella cartella Applicazioni, l’utente deve semplicemente aprire il browser e autenticarsi con il proprio account ChatGPT. Il setup prosegue con l’opzione di importare dati da un altro browser, inclusi cronologia, segnalibri e password, e di consentire l’accesso tramite il portachiavi di sistema. In questa fase cruciale, l’utente può anche decidere se abilitare la memoria del browser, una funzione che rimane disattivata per impostazione predefinita per tutelare la privacy. Completare la configurazione impostando ChatGPT Atlas come browser predefinito regala un periodo di prova di 7 giorni con limiti estesi, ideale per esplorare tutte le potenzialità della piattaforma. L’interfaccia che si presenta appare subito familiare, ma con un elemento distintivo: un pulsante fisso “Chiedi a ChatGPT” posizionato sulla barra superiore, sempre accessibile e pronto all’uso.
La differenza sostanziale rispetto a un browser tradizionale emerge immediatamente. Ogni volta che si visita un sito web o si clicca su un risultato di ricerca, Atlas propone una vista divisa: la pagina web viene visualizzata a sinistra, mentre a destra si apre il pannello di conversazione con ChatGPT. Questa struttura è pensata per integrare l’intelligenza artificiale nell’esperienza di navigazione, non come un accessorio ma come una componente fondamentale. L’AI può così riassumere un articolo di news, spiegare un concetto complesso, tradurre un testo o confrontare prodotti senza che l’utente abbia bisogno di abbandonare la pagina. Per chi preferisce un approccio più tradizionale, la vista split-screen può essere disattivata in qualsiasi momento.
Come ha sottolineato OpenAI, Atlas non va inteso come un browser a cui è stato aggiunto ChatGPT, ma come un ChatGPT che si è trasformato in un browser. Ogni nuova scheda può infatti diventare il punto di partenza per una conversazione con l’assistente. È possibile scrivere una domanda, incollare un link o avviare una ricerca complessa direttamente dalla pagina iniziale, con l’AI perfettamente integrata in ogni scheda e sempre disponibile, eliminando la necessità di continui passaggi tra finestre diverse. Una funzionalità particolarmente pratica si attiva selezionando del testo: compare un piccolo pulsante con il logo OpenAI che, se cliccato, permette di riscrivere, sintetizzare o migliorare il testo direttamente in linea. Questo strumento può intervenire anche in applicazioni web come Google Docs, client di posta elettronica o moduli, offrendo un supporto attivo nella stesura e correzione dei testi.
Accanto alla classica barra degli indirizzi, il pulsante “Chiedi a ChatGPT” apre il pannello laterale dell’assistente. Da questa posizione, ChatGPT può “osservare” il contenuto della pagina attiva e fornire risposte contestuali, ad esempio riassumendo una recensione di un prodotto o analizzando frammenti di codice per uno sviluppatore. La barra di ricerca può essere configurata per utilizzare il motore di ricerca interno di ChatGPT, che organizza i risultati in categorie come testo, immagini, video e notizie. La homepage, inoltre, propone un sistema di raccomandazioni dinamiche che suggerisce siti e contenuti in linea con le abitudini di navigazione dell’utente.
Memoria contestuale: l’AI che ricorda per assistere meglio
Una delle innovazioni più rilevanti di ChatGPT Atlas è la gestione della memoria contestuale. Le cosiddette memorie del browser consentono a ChatGPT di ricordare elementi chiave delle sessioni di navigazione – pagine visitate, ricerche effettuate, confronti tra siti o persino segnalibri – per fornire risposte più accurate e personalizzate in futuro. Queste memorie possono essere richiamate usando un linguaggio naturale, con comandi come “mostrami gli appartamenti che stavo guardando la scorsa settimana” o “riprendi la bozza per il mio blog di viaggio”. Si tratta di un sistema che eleva ChatGPT al ruolo di un co-pilota consapevole del contesto, in grado di proseguire attività iniziate in precedenza e di comprendere l’obiettivo dell’utente, tenendo anche conto delle schede attualmente aperte. La funzione, come detto, è opzionale e disattivata in origine. Tutte le memorie sono private, visualizzabili e gestibili dalle impostazioni, e possono essere eliminate o archiviate in qualsiasi momento. L’utente ha il controllo totale, potendo disattivare la memoria per siti specifici o utilizzare la modalità incognito per escludere qualsiasi forma di tracciamento. OpenAI rassicura sul fatto che i dati raccolti non includono password o informazioni di pagamento, non vengono utilizzati per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e sono mantenuti separati dai cookie e dai dati di archiviazione locale.
La modalità Agente: quando l’AI agisce in autonomia
La funzione più avanzata e rivoluzionaria è senza dubbio la modalità agente, attualmente in anteprima e disponibile per gli abbonati ai piani ChatGPT Plus, Pro e Business. In questa modalità, l’assistente è in grado di eseguire compiti articolati e multi-step direttamente all’interno del browser, come pianificare un viaggio, confrontare specifiche tecniche di prodotti, generare documenti o interagire con moduli online. La modalità agente può cliccare, scorrere pagine e compilare campi, ma le sue azioni sono delimitate da precisi confini di sicurezza: non può scaricare file, installare software o accedere ai file locali. Su siti particolarmente sensibili, come quelli di home banking, richiede autorizzazioni aggiuntive e mostra notifiche esplicite per ogni azione. OpenAI tiene a precisare che “l’utente resta sempre in controllo”: ChatGPT chiede conferma prima di ogni operazione importante e può essere messo in pausa o fermato in qualsiasi momento. Questa funzione rappresenta l’evoluzione concreta dei progetti interni di OpenAI, come Operator e ChatGPT Agent, concepiti per permettere al modello di agire in autonomia. Atlas ne eredita la filosofia, ma con un approccio più stabile e sicuro, limitato all’ambiente controllato del browser.
In un test pratico, chiedendo alla modalità agente di trovare su Amazon il miglior cibo per gattini e di aggiungerne cinque scatolette al carrello, l’assistente ha eseguito una serie di operazioni complesse. Ha avviato una ricerca, analizzato le recensioni dei prodotti, valutato le opzioni disponibili e verificato la disponibilità di confezioni singole. Dopo aver raccolto e confrontato i dati, ha selezionato il prodotto con le valutazioni più alte e ha proceduto ad aggiungerlo al carrello, impostando la quantità richiesta. Prima di concludere, il sistema ha chiesto conferma all’utente e ha segnalato la necessità di effettuare l’accesso per completare l’acquisto. L’intero processo si è svolto in circa tre minuti, dimostrando il potenziale di automazione intelligente.
Privacy, controllo e comandi vocali: l’utente al centro
Oltre alla memoria e all’automazione, Atlas introduce comandi vocali e testuali in linguaggio naturale per la gestione del browser stesso. È possibile impartire istruzioni come “riapri il sito di viaggi di ieri” o “chiudi tutte le schede delle ricette”, e l’assistente le esegue prontamente. Questo approccio sostituisce la logica meccanica della gestione manuale dei tab con un’interazione più intuitiva e umana, riducendo le interruzioni e semplificando il flusso di lavoro. Per garantire trasparenza e controllo, OpenAI ha integrato strumenti visibili e immediati. Nella barra degli indirizzi è presente un interruttore di stato che indica chiaramente quando ChatGPT è attivo o quando la memoria è disabilitata. Gli utenti possono inoltre impedire a siti specifici di attivare la funzione di memoria, mantenendo un controllo granulare sull’attività dell’assistente. Per gli account con supervisione parentale, come quelli familiari o scolastici, le impostazioni di sicurezza di ChatGPT vengono applicate automaticamente anche al browser, permettendo ai genitori di disattivare in modo permanente funzioni come la memoria e la modalità agente. Questo approccio rafforza la fiducia degli utenti in un contesto in cui l’intelligenza artificiale ha un accesso diretto ai contenuti online.
ChatGPT Atlas si propone quindi non come un semplice aggiornamento, ma come un vero e proprio nuovo modello di navigazione. Unisce la potenza di un motore di ricerca tradizionale alla fluidità conversazionale di un’assistente AI avanzato, ponendo le basi per un futuro in cui l’interazione con il web sarà sempre più dialogica, contestuale e personalizzata. La sfida per OpenAI sarà convincere gli utenti ad adottare questo nuovo paradigma, dimostrando che l’integrazione profonda dell’intelligenza artificiale può rendere la navigazione non solo più efficiente, ma anche più significativa.
