Il prossimo anno sarà cruciale per Samsung e la sua serie di smartphone flagship. Mentre il lancio ufficiale dei Galaxy S26 è atteso per il primo trimestre del 2025, il ciclo dei rumor si intensifica, delineando un quadro che, per certi versi, sembra puntare più sull’evoluzione del pacchetto complessivo che su una rivoluzione del comparto fotografico. Le ultime indiscrezioni, provenienti da fonti attendibili nel panorama dei leaker, suggeriscono infatti una scelta sorprendente: il mantenimento dello stesso set di fotocamere visto non solo sul Galaxy S25, ma addirittura su modelli di alcune generazioni precedenti. Una strategia che, se confermata, segnerebbe una netta discontinuità con il passato e aprirebbe un dibattito sulla direzione intrapresa dal gigante coreano.
La notizia, riportata inizialmente da Erencan Yilmax e prontamente rilanciata da una fonte di lunga data e alta affidabilità come IceUniverse, indica che il Galaxy S26 e la sua variante Pro saranno equipaggiati con un sistema fotografico composto da sensori già ben noti agli appassionati. Nello specifico, si tratterebbe del sensore principale S5KGN3, affiancato da un teleobiettivo S5K3K1, da un grandangolo IMX564 e da una fotocamera frontale per selfie S5K3LU. Questo set di componenti è esattamente lo stesso impiegato non solo sull’attuale Galaxy S25, ma, a ritroso, anche sui Galaxy S24 e Galaxy S23. Per quanto riguarda il modulo frontale, la stessa tesi era stata sostenuta in precedenza anche dal noto leaker Roland Quandt, aggiungendo ulteriore credito all’ipotesi.
Una strategia conservativa per le fotocamere
La scelta di mantenere inalterato il pacchetto fotografico per tre, o forse quattro, generazioni consecutive rappresenta un approccio inedito per Samsung nel segmento flagship. Storicamente, la casa sudcoreana ha sempre cercato di introdurre miglioramenti, anche incrementali, al comparto di imaging con ogni nuovo modello. Questa potenziale decisione potrebbe essere letta in diversi modi. Da un lato, potrebbe significare che i sensori attuali sono considerati tecnicamente maturi e in grado di competere ancora sul mercato, soprattutto se abbinati a un’elaborazione computazionale più avanzata. Dall’altro lato, solleva interrogativi su una possibile razionalizzazione dei costi di produzione o su uno spostamento del focus dell’innovazione verso altre aree del dispositivo.
L’elaborazione delle immagini attraverso l’Intelligenza Artificiale e il software giocheranno, in questo scenario, un ruolo ancor più determinante. Se l’hardware rimane lo stesso, l’unico modo per ottenere scatti qualitativamente superiori sarà attraverso l’ottimizzazione degli algoritmi di post-processing. Samsung potrebbe quindi puntare a distinguere il Galaxy S26 migliorando notevolmente le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione, la gestione del HDR e le funzionalità video, tutto tramite il potenziamento del chipset e del software.
Exynos 2600 e batteria: le altre conferme
Oltre ai dettagli sulle fotocamere, Erencan Yilmax ha aggiunto altri due tasselli fondamentali per il puzzle del Galaxy S26. Il dispositivo sarebbe infatti dotato del nuovo chipset Exynos 2600, un processore di cui si parla da mesi e che Samsung starebbe sviluppando con l’obiettivo di riconquistare la leadership in termini di efficienza e potenza. Dopo le delusioni di alcune generazioni passate, la pressione sul team di progettazione degli Exynos è massima, e le aspettative per questo sistema su chip sono molto alte, soprattutto per quanto riguarda la gestione termica e l’autonomia.
Proprio in relazione all’autonomia, il leaker conferma la presenza di una batteria da 4.300 mAh. Anche questo dato si allinea con le voci precedenti e suggerisce che Samsung non intenda stravolgere il design o lo spessore del dispositivo, preferendo un affinamento dell’efficienza energetica piuttosto che un aumento drastico della capacità. La combinazione tra il nuovo Exynos 2600, che si preannuncia più parsimonioso, e una batteria di capacità simile a quella dei modelli attuali, potrebbe comunque tradursi in un’autonomia complessiva significativamente migliore.
Questo insieme di indiscrezioni, sebbene da prendere con le dovute cautele dato che il lancio è ancora distante, contribuisce a delineare un’identità sempre più precisa per il Galaxy S26. Il focus sembra essere sull’ottimizzazione e sull’armonizzazione dei componenti esistenti, piuttosto che su un rinnovamento radicale. La sfida per Samsung sarà convincere il mercato che un miglioramento guidato dal software e dal processore può essere altrettanto valido e percepibile quanto l’introduzione di nuovi sensori fotografici. Il successo di questa strategia dipenderà interamente dalle prestazioni finali del dispositivo e da come verranno comunicati i suoi effettivi vantaggi ai consumatori.