Un’analisi approfondita del codice dell’applicazione Google Documenti per Android ha portato alla luce prove inconfutabili dello sviluppo attivo della funzione di intelligenza artificiale “Aiutami a scrivere”.
La scoperta, effettuata da esperti di reverse engineering, indica che Google sta finalmente lavorando per colmare una lacuna significativa, portando lo strumento di generazione testuale di Gemini anche sull’ecosistema mobile, dopo il suo debutto sulla versione web.
Sebbene la funzione non sia ancora operativa, la sua presenza nel codice segna un passo cruciale verso un’esperienza di scrittura omogenea e potenziata dall’AI per tutti gli utenti del servizio.
Le tracce nel codice: una scorciatoia in sviluppo
Le nuove evidenze sono emerse dall’esame della versione 1.25.401.00.90 dell’app Google Documenti per Android.
All’interno del software, i ricercatori hanno identificato i riferimenti a una scorciatoia dedicata a “Aiutami a scrivere”.
Per renderla visibile sono stati necessari interventi tecnici mirati, che hanno fatto comparire l’icona rappresentante una matita accompagnata da una scintilla.
La sua posizione prevista è strategicamente collocata nella barra degli strumenti, prima delle icone classiche per la formattazione del testo, come grassetto e corsivo, a sottolinearne l’importanza.
Al momento, tuttavia, l’icona non ha alcuna utilità pratica, rappresentando un guscio vuoto in attesa della sua effettiva implementazione.
Un’interfaccia presente ma non funzionante
Nonostante lo stato embrionale, l’interfaccia utente per interagire con l’AI è già parzialmente definita.
Cliccando sull’icona, l’applicazione avvia correttamente la schermata per l’inserimento di un prompt testuale, l’istruzione che l’utente fornisce all’intelligenza artificiale.
Tuttavia, come dettagliato nel report di Android Authority, il processo si interrompe bruscamente subito dopo l’invio del comando.
Il sistema non genera alcuna risposta testuale, lasciando l’utente a mani vuote.
Questo comportamento è tipico di una funzionalità le cui fondamenta sono state gettate nel codice, ma il cui motore operativo non è ancora stato integrato o attivato.
Il percorso a rilento dell’AI su Google Documenti Mobile
La storia del rollout di “Aiutami a scrivere” spiega perché questa scoperta sia così rilevante.
La funzione ha fatto il suo esordio su Google Documenti in versione web all’inizio del 2023, inizialmente riservata ai soli partecipanti del programma Workspace Labs, per poi essere distribuita su scala più ampia nei mesi successivi.
Per quanto riguarda Gmail, lo strumento è arrivato a metà 2023, trovando posto anche nell’app per Android del servizio di posta elettronica.
Il suo ingresso nel browser Chrome è invece datato 2024.
Questo confronto temporale mette in luce il ritardo accumulato dall’app Android di Documenti, che finora ha rappresentato l’unica grande assente nel panorama delle app Workspace di Google per quanto concerne questa potente funzionalità di scrittura assistita.
Tempistiche e modalità di accesso future
Al momento, non esiste una data ufficiale per il rilascio pubblico di “Aiutami a scrivere” su Google Documenti per Android.
Le analisi del codice, sebbene estremamente indicative, non costituiscono una garanzia assoluta del lancio di una funzionalità, che potrebbe essere ritirata o rimandata in qualsiasi fase dello sviluppo.
Tuttavia, data l’importanza strategica degli strumenti di AI generativa per Google e la diffusione capillare di Documenti, le probabilità che questa integrazione veda la luce sono considerate molto alte.
Per quanto riguarda l’accesso, è plausibile che seguirà le stesse restrizioni già in vigore sulla piattaforma web.
Attualmente, per utilizzare “Aiutami a scrivere” su Documenti web, è necessario possedere uno dei seguenti requisiti:
- Un abbonamento a pagamento a Google AI Premium o a un piano Google Workspace abilitato.
- L’iscrizione al programma di accesso anticipato Workspace Labs.
È quindi molto probabile che, una volta resa disponibile, anche la versione mobile della funzione sarà riservata agli utenti con account aziendali o educativi o a coloro che hanno sottoscritto un piano a pagamento, mantenendo una coerenza di policy attraverso tutte le piattaforme.