Dopo le proteste degli utenti, Google ha fatto marcia indietro e sta ripristinando le opzioni granulari per il backup dei dati su Android.
La modifica, segnalata per la prima volta da 9to5Google, riguarda la possibilità di scegliere esattamente quali categorie di informazioni salvare sul proprio account Google, dagli SMS ai dati delle applicazioni.
L’intervento corregge un cambiamento dell’interfaccia introdotto ad agosto che aveva semplificato l’estetica ma limitato fortemente il controllo degli utenti.
La reazione della community ha dimostrato ancora una volta come il feedback degli utilizzatori possa influenzare le scelte dei colossi tecnologici.
La semplificazione che ha complicato le cose
Il problema era nato da un aggiornamento grafico che Google stava sviluppando da marzo, con l’obiettivo di rendere più pulita e intuitiva la sezione dedicata al backup.
Tuttavia, l’implementazione di agosto aveva rimosso dalla schermata principale “Dettagli backup” le singole voci per applicazioni, messaggi e cronologia delle chiamate.
Tutte queste opzioni erano state raggruppate in una nuova pagina chiamata “Altri dati sul dispositivo”, posizionata sotto la voce “Foto e video”.
Sebbene l’intenzione fosse quella di semplificare l’esperienza utente, il risultato pratico era stato l’opposto: chi desiderava un controllo analitico sui propri dati si era trovato di fronte a limitazioni significative.
La possibilità di selezionare o deselezionare categorie specifiche di informazioni era diventata meno accessibile, generando un’ondata di lamentele sui forum e sui social network dedicati al mondo Android.
Il ritorno del controllo granulare
La risposta di Google non si è fatta attendere e l’azienda ha iniziato a distribuire un aggiornamento che ripristina parte delle funzionalità rimosse.
Sono ricomparse nella schermata principale le voci specifiche per “SMS e MMS”, “Cronologia chiamate”, “Impostazioni dispositivo” e “App e dati delle app”.
Quest’ultima opzione include ora un’informazione particolarmente utile: indica il numero totale di applicazioni installate sul telefono e lo spazio di archiviazione che occupano.
Le categorie sono state reinserite con un ordine leggermente diverso rispetto alla configurazione originale, ma il controllo essenziale che gli utenti reclamavano è stato restituito.
L’intervento dimostra come Google stia cercando un equilibrio tra la sua visione di un’interfaccia minimalista e le effettive esigenze di personalizzazione della sua vasta base di utenti.
Cosa è cambiato nell’interfaccia di backup
Nonostante le importanti modifiche, gran parte della riorganizzazione di agosto rimane intatta.
La funzione principale “Esegui backup di altri dati sul dispositivo” conserva la sua posizione in cima alla pagina delle impostazioni.
Rimangono inoltre presenti:
- Il pannello che mostra i dettagli dell’account Google utilizzato per il backup
- Lo stato dell’archiviazione cloud con le relative scorciatoie “Libera spazio” e “Ottieni spazio”
- L’impostazione per consentire il backup tramite rete mobile oltre che Wi-Fi
A livello tecnico, i nuovi elementi visivi introdotti per le opzioni ripristinate seguono le linee guida del design Material 3 Expressive, il linguaggio visivo più recente di Google.
La modifica è stata notata inizialmente nella versione 25.38 dei Servizi Google Play e la sua distribuzione avviene tramite aggiornamento lato server.
Questo spiega perché alcuni utenti potrebbero non vedere ancora le nuove opzioni, anche utilizzando versioni aggiornate del software.
Come spesso accade con gli aggiornamenti graduali di Google, il rollout potrebbe richiedere alcuni giorni prima di raggiungere tutti i dispositivi Android compatibili.
Il significato di una retromarcia
Questo episodio rappresenta un caso significativo di come le grandi aziende tecnologiche rispondano al feedback degli utenti.
Google aveva chiaramente come obiettivo quello di semplificare un’interfaccia che poteva apparire complessa per gli utenti meno esperti.
Tuttavia, la comunità Android è storicamente composta anche da utenti avanzati che apprezzano il controllo fine sulle impostazioni del proprio dispositivo.
La rimozione delle opzioni granulari per il backup aveva generato un malcontento sufficientemente ampio da convincere l’azienda a riconsiderare la propria posizione.
Il risultato è un compromesso che mantiene alcuni elementi della nuova interfaccia semplificata mentre reintroduce le funzionalità più apprezzate dagli utenti esperti.
Questo approccio ibrido potrebbe rappresentare la direzione futura per Google nell’equilibrare accessibilità e personalizzazione nei suoi ecosistemi.