Il panorama della connettività mobile è in piena evoluzione e l’ultima mossa di Google, con il lancio dei Pixel 10 privi di slot per SIM fisica, ne è la prova più evidente. In questo contesto, emerge una collaborazione inedita e significativa tra due colossi tradizionalmente rivali: Google e Apple. Le due aziende starebbero infatti lavorando a una funzionalità che semplificherà notevolmente il processo di migrazione del profilo eSIM da un iPhone a un Pixel, e viceversa. Nuovi dettagli, scoperti nei codici dei rispettivi sistemi operativi in sviluppo, delineano il funzionamento di questa innovativa procedura.
I primi indizi di questa partnership sono emersi nelle scorse settimane, ma è grazie al lavoro di Android Authority che oggi possiamo avere un quadro più chiaro. I colleghi hanno analizzato i sorgenti delle ultime build beta di Android 16 e iOS 26, individuando stringhe di codice e riferimenti espliciti a questa funzionalità cross-platform. La necessità di uno strumento del genere diventa imperativa con la strategia di Google di abbandonare definitivamente la SIM fisica, almeno sul mercato statunitense, spingendo per una transizione completa verso l’eSIM.
Come Funzionerà il Trasferimento eSIM tra iOS e Android
La caratteristica principale di questa nuova procedura è la sua bidirezionalità. Questo significa che gli utenti non saranno vincolati a una singola piattaforma per il trasferimento: sarà possibile spostare la propria eSIM sia da iPhone a Pixel che da Pixel a iPhone. Tuttavia, il percorso per avviare il processo sarà leggermente diverso a seconda del dispositivo di origine, riflettendo le filosofie dei due ecosistemi.
Per gli utenti iPhone, la migrazione inizierà all’interno dell’app nativa Impostazioni. Nello specifico, sarà necessario navigare nel percorso Generali > Trasferisci o ripristina iPhone. Da lì, si presumibilmente troverà una nuova opzione dedicata al trasferimento del profilo eSIM verso un dispositivo Android. Questa integrazione profonda nel sistema operativo garantisce un’esperienza fluida e familiare per gli utenti Apple.
Dall’altra parte, sul fronte Android, il processo sarà gestito attraverso un’apposita applicazione sviluppata da Google: Android Switch. Questa app, già disponibile sul Play Store per aiutare gli utenti a migrare i propri dati da iOS ad Android, verrà aggiornata per incorporare la nuova funzionalità di trasferimento eSIM. Anche in questo caso, l’obiettivo è offrire una procedura guidata e intuitiva per l’utente finale.
Il Futuro è Senza SIM Fisica: Implicazioni e Prospettive
Questa collaborazione tra Google e Apple non è un semplice gesto di cortesia tra competitor. Segnala una presa di posizione congiunta e molto forte sul futuro della telefonia mobile, sempre più orientato verso il digitale e l’immateriale. L’eSIM offre numerosi vantaggi, tra cui:
- Maggiore sicurezza, in quanto non può essere fisicamente rimossa o clonata con la stessa facilità di una SIM tradizionale.
- Spazio salvato all’interno del device, permettendo ai produttori di utilizzare quel volume per batterie più capienti o altri componenti.
- Flessibilità per gli utenti, che possono attivare piani tariffari o cambiare operatore più rapidamente, spesso senza dover aspettare una spedizione.
L’ostacolo principale all’adozione di massa dell’eSIM è stato proprio la percezione di una maggiore complessità nella gestione e, soprattutto, nel trasferimento del profilo da un telefono all’altro. La funzionalità su cui stanno lavorando Google e Apple ha l’obiettivo primario di abbattere proprio questa barriera, normalizzando l’uso dell’eSIM e rendendolo altrettanto semplice, se non di più, dello scambio di una card fisica.
Rimangono ancora alcune domande aperte, come il livello di coinvolgimento degli operatori telefonici in questo processo e la tempistica effettiva del lancio, che dovrebbe avvenire con il debutto ufficiale di iOS 18 e Android 15 (o forse le versioni successive). Tuttavia, il messaggio è chiaro: due dei più influenti attori del mercato stanno unendo le forze per spingere l’intera industria verso un nuovo standard, dimostrando che quando si tratta di innovazione a beneficio degli utenti, anche i rivali possono trovare un terreno d’intesa.