Il Vision Pro, il visore di realtà aumentata di Apple, non ha raggiunto le aspettative di vendita previste dall’azienda. A oltre un anno e mezzo dal debutto, il dispositivo resta confinato a una nicchia di utenti, ostacolato da un prezzo proibitivo e da funzionalità ancora poco convincenti. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, negli Stati Uniti sarebbero state vendute meno di un milione di unità, un dato lontano dagli obiettivi iniziali.
Vendite inferiori alle attese e una strategia ancora incerta sembrano caratterizzare l’attuale fase del prodotto. Con un prezzo di 3.499 dollari, il Vision Pro si rivolge a un pubblico ristretto, mentre la mancanza di applicazioni ottimizzate e l’ergonomia poco immediata ne hanno limitato l’adozione. Apple ha cercato di correre ai ripari con aggiornamenti software e accessori dedicati, ma i miglioramenti non hanno inciso significativamente sulla domanda.
Un prodotto in attesa di una svolta
All’interno di Apple, il Vision Pro sembra aver perso parte della sua centralità. Durante l’ultima conference call, l’amministratore delegato Tim Cook ha menzionato il dispositivo solo di sfuggita, definendolo “un’area in cui crediamo molto”, senza però delineare piani concreti per il breve termine. Un segnale che lascia intendere come il visore non sia al momento una priorità assoluta per l’azienda.
Il prossimo aggiornamento, previsto entro fine anno, porterà un chip più potente in sostituzione dell’attuale M2, ma si tratta di un miglioramento tecnico che difficilmente cambierà la percezione del prodotto. La vera svolta è attesa per il 2027, con il lancio di una versione più leggera e accessibile. Tuttavia, in un settore in rapida evoluzione come quello tecnologico, due anni rappresentano un lasso di tempo rischioso, che potrebbe lasciare il Vision Pro ancora più indietro rispetto alla concorrenza.
La sfida dei contenuti immersivi
Uno dei punti deboli più evidenti del Vision Pro è la scarsità di contenuti progettati appositamente per sfruttarne le potenzialità immersive. Apple aveva puntato sul video a 360 gradi come elemento distintivo, ma l’offerta attuale è limitata e procede a rilento. Ad oggi sono disponibili solo 27 titoli originali, tra cui:
- Una clip dell’NBA All-Star Game 2024
- Alcuni concerti, come quelli di Metallica e Bono
- Serie esclusive come Wild Life e Prehistoric Planet
Sono presenti anche film in 3D, tra cui titoli Disney e la saga di Harry Potter, ma si tratta di esperienze che non sfruttano appieno le capacità del visore. Alcune produzioni, come Submerged, hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi, ma restano casi isolati in un panorama ancora troppo esiguo.
Secondo fonti interne, Apple avrebbe registrato numerosi contenuti immersivi nei mesi scorsi, ma la lenta diffusione del dispositivo ha spinto l’azienda a rilasciarli con gradualità, per non esaurire troppo presto il proprio catalogo. Una strategia che, però, rischia di trasformarsi in un circolo vizioso: senza nuovi contenuti, le vendite non decollano, e senza un bacino d’utenza ampio, diventa difficile giustificare ulteriori investimenti nella produzione.
Un ecosistema ancora da costruire
Oltre ai contenuti, anche l’ecosistema di app ottimizzate per il Vision Pro fatica a decollare. Nonostante visionOS abbia raggiunto la versione 2.6, con l’introduzione di widget e un’interfaccia più raffinata, lo sviluppo di applicazioni dedicate procede a rilento. Molti utenti lamentano la mancanza di software essenziali o di versioni aggiornate dei programmi più popolari, limitando così l’utilità pratica del dispositivo.
Il futuro del Vision Pro appare dunque incerto. Apple dovrà decidere se raddoppiare gli sforzi per rilanciare il prodotto o accettarne il ruolo marginale nell’attuale strategia aziendale. Intanto, il settore della realtà aumentata continua a evolversi, con competitor pronti a sfruttare ogni indecisione del colosso di Cupertino.