Il 1° agosto 2025 segna una data simbolica per Apple: Tim Cook ha superato Steve Jobs come amministratore delegato con un giorno in più alla guida dell’azienda. Un traguardo che non è solo numerico, ma rappresenta l’affermazione definitiva di un’epoca diversa, plasmata da Cook con un approccio distinto ma altrettanto efficace.
Se Steve Jobs è stato il visionario che ha rivoluzionato la tecnologia con prodotti come l’iMac, l’iPod, l’iPhone e l’iPad, Tim Cook ha dimostrato di essere il costruttore dell’impero. Sotto la sua guida, Apple ha consolidato la sua posizione di colosso economico, trasformando le fondamenta gettate da Jobs in un ecosistema solido e redditizio.
Due leadership a confronto
Steve Jobs è ricordato per la sua capacità di anticipare i bisogni dei consumatori, creando mercati inesistenti. La sua eredità include non solo dispositivi iconici, ma anche servizi come l’App Store e iCloud, pilastri dell’offerta Apple oggi.
Tim Cook, invece, ha focalizzato la sua strategia sull’efficienza operativa, l’espansione globale e la diversificazione. Sotto la sua gestione, Apple ha raggiunto traguardi finanziari senza precedenti, diventando la prima azienda a superare i 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Innovazione vs. consolidamento
Mentre l’era Jobs è sinonimo di disruptive innovation, Cook ha preferito un approccio più metodico. L’introduzione di prodotti come l’Apple Watch e gli AirPods, sebbene non rivoluzionari come l’iPhone, ha contribuito a rafforzare l’ecosistema Apple.
Anche il settore servizi ha visto una crescita esponenziale, con Apple Music, TV+ e Arcade che oggi generano entrate miliardarie. Cook ha inoltre spinto l’azienda verso temi come la privacy e la sostenibilità, diventati punti cardine del brand.
Le sfide future
Nonostante i successi, Tim Cook deve affrontare critiche per una presunta mancanza di innovazione radicale. Il prossimo grande test sarà l’ingresso di Apple nel mercato della realtà aumentata e dei veicoli elettrici, settori in cui l’azienda ha investito miliardi.
Il confronto tra Jobs e Cook rimarrà un tema dibattuto, ma una cosa è certa: entrambi hanno lasciato un’impronta indelebile su Apple, ciascuno con il proprio stile unico e irripetibile.